Sul Fatto Quotidiano scrive che la stima dello spogliatoio verso il tecnico è stata minata da diversi suoi comportamenti e che per questo il gruppo gioca partite senz’anima

“E se Sarri diventasse il Ventura della Juventus?”
E’ il dubbio che avanza Paolo Ziliani su Il Fatto Quotidiano. Evidenziando alcune somiglianze nei percorsi dei due tecnici.
Ad esempio, scrive, dopo la sconfitta con il Verona, abbiamo visto capannelli di giocatori della Juve che sono rimasti in campo
“dando vita ad animate discussioni prima di sciogliere l’adunata e raggiungere il tecnico nello spogliatoio”.
Non solo.
“Come la squadra che spedisce Chiellini e Buffon a una cena con Paratici per notificare al club lo stato dell’arte del rapporto, instabile, con l’ex guida di Chelsea e Napoli. Come Bonucci che ai continui richiami di Sarri gli si rivolta contro urlando: “Stai calmo. Sappiamo cosa dobbiamo fare”; lo stesso Bonucci che non esitò a rincorrere Allegri negli spogliatoi, tre anni fa, per dar vita a uno scontro quasi trasceso alle mani”.
Anche Ventura visse situazioni analoghe. Dopo il pareggio con la Macedonia, la Nazionale si riunì escludendo il ct. E Ventura non riuscì a convincere Buffon a presentarsi davanti ai media, come capitano,
“per smentire le voci di una nazionale che aveva deciso di passare all’autogestione. Lo stesso Buffon che oggi, panchinaro alla Juve, passa metà del tempo in piedi a dare indicazioni ai compagni, con Sarri che lo guarda stranito come Seedorf guardava il vice Tassotti al Milan. Gelido”.
La stima dello spogliatoio verso il tecnico è stata minata da diversi suoi comportamenti. Come le continue concessioni a CR7, gli elogi sperticati e anche la marcia indietro dopo averlo sostituito a Mosca e in Milan-Juventus.
“E Dybala e Higuain non hanno mancato di evidenziarlo in più di un’occasione al momento di uscire dal campo”.
Poi c’è il caso De Ligt. Se si esclude Ronaldo, scrive Ziliani, il difensore guadagna tantissimo (più di Dybala e Higuain, quasi il doppio di Pjanic, Douglas Costa, Khedira, Bonucci). Dopo le prime apparizioni che sono state un disastro, Sarri ha dovuto obbedire
“agli input societari (come già per CR7), dovendo per forza avvalersene per via dell’indisponibilità di Chiellini e Demiral, ha spintonato Bonucci a sinistra mettendo lui a destra, la posizione che occupava nell’Ajax a fianco di Blind. De Ligt è un capitale (sic), lo pagano come fosse Pelè, gli altri sono più bravi eppure devono farsi da parte e fargli da balia per sventarne gli svarioni”.
Tutto questo non passa inosservato, allo spogliatoio.
“Ma lo spogliatoio vede. E giudica. E agisce di conseguenza, magari giocando partite senz’anima, pur senza l’intenzione cosciente di voler figurare male. Ma l’autorità, e l’autorevolezza, nel calcio hanno ancora il loro peso. Ventura le aveva perse. Sarri quasi”.