Su Libero. Segue i calciatori sia in campo che fuori, supervisiona la comunicazione del club e assiste alle partite in tribuna, per controllare i genitori, che incontra ogni mese
Ieri Adriano Galliani ha parlato dell’acquisto del Monza come di un investimento romantico. L’idea era di fare qualcosa per il territorio, ha spiegato. Parlando anche dei calciatori che vengono acquistati. Il club non guarda solo le loro doti tecniche, ma anche i valori che portano con sé. Se non ne hanno, non vengono comprati, su indicazione di Berlusconi.
Oggi Libero racconta la vera novità messa in campo dal Monza, quella di avere istituito, per la prima volta in Italia, un precettore sportivo.
Si tratta di Paolo Marchesini, ex calciatore di Olbia, Centese e Matera. Negli ultimi 17 anni, spiega il quotidiano, ha sviluppato l’Ermeneutica dell’espressione sportiva, un’attività interdisciplinare che punta a fare di ogni potenziale talento un giocatore modello.
“Il termine un po’ desueto di “precettore” non tragga in inganno, Marchesini non è né un cappellano vecchia maniera né un mental coach. Segue i ragazzi a tutto tondo, sudando accanto a loro durante le sedute settimanali e organizza micro-esercitazioni educative. L’obiettivo è quello di creare un rapporto di fiducia che gli permetta di incidere nei comportamenti e di essere di supporto anche in situazioni delicate, come quella del recupero di un infortunio”.
Marchesini non segue i calciatori solo in campo, ma anche fuori. Incontra ogni mese i genitori e attua anche una supervisione sullo stile comunicativo all’interno della società.
“Il precettore non si perde una partita, ma assiste agli incontri dalla tribuna per controllare genitori e spettatori segnalando eventuali intemperanze, contrarie alla nuova filosofia societaria”.