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Garcia: «Il violino? E’ rimasto nell’armadio. Gli arbitri non si accontentino del silent check»

Il tecnico del Lione intervistato dal CorSport: «Altrimenti l’arbitro vero diventa il Var. L’addio di Totti e De Rossi? Poteva essere gestito meglio»

Garcia: «Il violino? E’ rimasto nell’armadio. Gli arbitri non si accontentino del silent check»

Il Corriere dello Sport intervista Rudi Garcia, allenatore del Lione, futura avversaria, in Champions, della Juventus. Un confronto impari, almeno sulla carta, e lo sa anche lui. Infatti dice:

«La mia speranza è che ci sottovalutino: il sorteggio per loro obiettivamente poteva essere peggiore».

Ammette di conoscere il particolare momento della Juventus perché lo legge dai giornali italiani.

«Eppure è in corsa per tutti i traguardi».

Dice di conoscere meglio la Juve di Allegri («che ha fatto grandi risultati»), e dunque di non essere la persona giusta per giudicare Sarri. E, quando gli chiedono se è dalla parte dei risultatisti o dei giochisti fa una precisazione.

«Io penso che sia più facile vincere giocando bene. Ma avete visto l’Atletico e il Dortmund l’altra sera? Hanno difeso bene, è vero, ma hanno anche gestito alla grande il pallone. Se ti difendi e basta, perdi»

Garcia è stato anche allenatore della Roma e sull’esperienza nella Capitale ci sono diversi cenni nell’intervista.

Su Totti:

«Ne ho sentite tante sul nostro rapporto. Che in realtà è sempre stato buono. Quando firmai per la Roma, gli chiesi se avesse ancora motivazioni alte. Mi rispose che avrebbe desiderato vincere, proprio come me. Totti non è mai un problema, semmai una soluzione».

Il tecnico si pronuncia anche sulla “deromanizzazione” avvenuta nel club giallorosso.

«Niente dura per sempre, però fa un certo effetto perché il senso di appartenenza è importante a Roma. Di sicuro se ci fossi stato io come allenatore avrei accompagnato certi campioni all’uscita con un garbo differente. Forse l’addio poteva essere gestito meglio».

In un Juventus-Roma del 2014, Garcia mimò il gesto del violino in direzione dell’arbitro Rocchi, per evidenziare un trattamento per lui troppo generoso per i bianconeri. Commenta anche quello.

«Il violino è rimasto nell’armadio quando ho lasciato l’Italia… Mi venne istintivo – ricorda -, volevo difendere la mia squadra da quello che ritenevo fosse un torto. Ma sono cose che succedono, in campo»

La Juve favorita dagli arbitri? Garcia dichiara di non averne mai avuta percezione.

«Ma con il Var gli arbitraggi sono più giusti. Una cosa che noi allenatori chiediamo agli arbitri è di non accontentarsi del silent check. Dovrebbero andare a rivedere tutti gli episodi contestati invece di aspettare in mezzo al campo la conferma. Altrimenti l’arbitro vero diventa il Var».

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