ilNapolista

Scontro in metropolitana, si indaga sull’errore umano. Dubbi sulla manutenzione del binario

Il macchinista non avrebbe rispettato lo stop ma il sistema di sicurezza automatico non ha funzionato. La notte precedente all’incidente sarebbero stati rilasciati, sul binario, liquidi oleosi 

Scontro in metropolitana, si indaga sull’errore umano. Dubbi sulla manutenzione del binario

Da quello che emerge dai primi accertamenti, lo scontro tra treni avvenuto ieri in metropolitana, a Napoli, dipenderebbe dal mancato rispetto dello stop da parte del treno in uscita dal deposito. Un errore umano, dunque. Anche se per il momento non è possibile formulare delle ipotesi più precise.

I quotidiani raccontano che a fornire un aiuto agli investigatori potrebbe essere l’esame delle tre scatole nere, se intatte.

Il Corriere del Mezzogiorno scrive che i macchinisti sono stati comunque sottoposti a test alcolemici e tossicologici. E che nel tratto ferroviario in cui è avvenuto l’incidente non ci sono telecamere che possano aver ripreso l’accaduto.

Il sistema di frenata automatico non ha funzionato

Uno dei dubbi che al momento si fanno avanti riguarda la sicurezza. Avrebbe dovuto esserci, secondo il protocollo, un sistema di frenata automatica che blocca i treni in caso di errore umano. Lo conferma, sempre al Corriere del Mezzogiorno, Fabio Cuomo, che lavora nella sala operativa della Linea 1, nella stazione dei Colli Aminei.

«Il sistema esiste. Potrebbe anche essere accaduto che il treno sia scivolato, per così dire, per un problema ai freni. Sono solo ipotesi. Si sprecano commenti ed opinioni ma invito tutti alla prudenza. L’incidente potrebbe essere stato determinato anche da più di una causa».

I dubbi sulla notte precedente

Lo stesso quotidiano scrive che nella notte precedente allo scontro su quella linea

“sono stati eseguiti interventi di manutenzione con una vecchia motrice e gasolio. Già in passato si sarebbero verificati problemi di frenata per i primi treni in servizio a causa dei liquidi viscidi lasciati dalla motrice stessa sui binari”.

Questa circostanza è confermata anche da Repubblica Napoli, che scrive:

“Ma c’è un altro aspetto da verificare. Secondo la testimonianza di un addetto ai lavori raccolta da Repubblica un paio d’ore dopo l’incidente, durante la notte i binari sarebbero stati sottoposti ad una manutenzione, effettuata con un treno detto “badone” che, secondo questa versione, avrebbe rilasciato liquidi oleosi sui binari. Agevolando la perdita di aderenza dei freni in un tratto, tra l’altro, molto in pendenza. Anche questa ipotesi dovrà essere verificata”.

La testimonianza del macchinista

Repubblica Napoli riporta anche la testimonianza del macchinista, arrivato al Cardarelli in codice rosso per un trauma contusivo al torace e sotto shock, poi migliorato.

Scrive il quotidiano:

“Mentre era ancora su una barella del Cardarelli, assistito dai familiari, sono arrivati alcuni colleghi. «Ho frenato ma il treno è scivolato via». Così avrebbe risposto a chi gli ha chiesto di ricostruire quanto accaduto il giovane conducente, 39 anni, da sei macchinista, passato a guidare i treni della metropolitana dopo aver prima lavorato nelle funicolari. È sotto shock e non ha voglia di parlare. Ricorda tutto quanto avvenuto, ma non riesce a darsi una spiegazione sull’incidente. Lo hanno già ascoltato velocemente i carabinieri. Ma sarà presto interrogato, quando le sue condizioni, soprattutto, quelle emotive, lo permetteranno”.

Il parere dei sindacati

Sulla possibilità di errore umano intervengono i sindacati, che richiamano l’attenzione sul sistema di sicurezza che dovrebbe essere attivo sulla linea.

Marco Sansone, del Coordinamento regionale Usb lavoro privato, dichiara a Repubblica Napoli:

«Come è possibile che la metropolitana Linea 1, dotata di tutti i sistemi tecnologicamente all’avanguardia per garantire la sicurezza dell’esercizio, possa essere vittima di un presunto errore umano? Secondo le procedure, infatti, anche qualora il macchinista non si fosse accorto dell’eventuale segnale di stop, il sistema di sicurezza avrebbe dovuto prevedere il fermo del treno. Denunciamo quotidianamente lo stress e le condizioni a cui sono sottoposti lavoratori e utenti del trasporto pubblico locale».

 

ilnapolista © riproduzione riservata