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L’addio solitario del capitano triste, Florenzi lascia Roma a testa bassa

Partenza da Fiumicino senza tifosi, arrivo a Valencia con la faccia scura e nessuna dichiarazione: “Avrò tempo per dire le cose che voglio dire”

L’addio solitario del capitano triste, Florenzi lascia Roma a testa bassa

Alessandro Florenzi è partito a testa bassa, ed è arrivato a Valencia a testa bassa. Il capitano triste ha parlato senza dire una parola, anzi ha detto che “ci sarà tempo per dire le cose” che vorrebbe dire. Ma tutto il contorno di questo viaggio andata e ritorno dalla Spagna in sei mesi in realtà dice tutto: l’atmosfera, la faccia, il malumore. Florenzi se ne va da Roma nell’indifferenza, in solitudine, mentre i tifosi sui social al solito si spaccano tra pro e contro. Intanto a Fiumicino non c’è nessuno o quasi.

Con un volo Iberia se ne va, e quando sbarca trova un po’ di telecamere, qualche tifoso sparso in attesa di un selfie, persino qualche romano di passaggio che prova a tirarlo su urlandogli “Alessandro sei sempre il nostro capitano!”. Lui alza la testa un secondo, ma di nuovo giù.

Capitano di cosa? E’ andato via quando ha capito che per lui, con Fonseca, era finita. E la società c’ha messo un secondo a trovargli una sistemazione: sei mesi di stipendio risparmiati, una tonnellata di musi e polemiche in meno. Il capitano della tristezza, ecco.

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