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CorSera: Ancelotti snatura se stesso e fa il duro. Il Napoli ha troppe anime

L’allenatore ha il sospetto che non sia una squadra, un gruppo compatto. E ieri ha detto tutto, ha alzato la tensione e ha suscitato le loro reazioni

CorSera: Ancelotti snatura se stesso e fa il duro. Il Napoli ha troppe anime

Sul Corriere della Sera Monica Scozzafava si sofferma sul cambiamento a cui questo Napoli in crisi ha costretto Carlo Ancelotti. Il tecnico sta snaturando se stesso, mettendo da parte la sua consueta calma.

“Un coach deve essere credibile, prima di tutto: re Carlo ha puntato i piedi in terra e i pugni sul tavolo per rendere quanto più autentico possibile il confronto che ieri mattina ha avuto con la squadra. Ordinando, tra l’altro, il ritiro a partire da domani: esattamente un mese dopo essersi detto contrario alla stessa decisione, all’epoca presa dal club. Non è una contraddizione, semmai la presa d’atto che all’ultima spiaggia ci si arriva con la consapevolezza che non ci sono più altre soluzioni”.

La sconfitta contro il Bologna

“gli ha insinuato il sospetto forte che il Napoli sia un gruppo con tante anime, non una squadra. E soprattutto non la sua squadra. Il Napoli non ha abbastanza personalità. Non ha dimostrato maturità e si è arroccato dietro il pensiero leggero (autolesionista?) che basta la qualità per dettare legge in campo”.

Ancelotti non si è mai trovato, in carriera, di fronte ad una situazione del genere.

“E ha vuotato il sacco, ha detto tutto e anche di più durante la riunione di ieri a Castel Volturno. Suscitando reazioni, certo. Alzando la tensione, incassando gli addebiti che i giocatori gli hanno mosso”.

Il tecnico non aveva mai avvertito, finora, una simile pressione.

“Ovunque Ancelotti ha concesso libertà ai giocatori: il leader calmo non urla, parla. Non obbliga, consiglia. La sua squadra napoletana ha preso altre vie, prosciugata da polemiche e conflitti ambientali e alle prese, qualcuno, con trattative sui rinnovi contrattuali che non decollano. Fino a ieri, tutto non detto. Immaginato, ipotizzato o in qualche caso ignorato da un allenatore, aziendalista convinto, mai catturato dalla curiosità sui mormorii dello spogliatoio. Erano voci fino a un mese fa, sono diventate micce esplosive che hanno compromesso quasi metà stagione”.

Al ritiro non si sarebbe mai arrivati se Ancelotti non lo avesse considerato come l’ultima spiaggia.

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