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Ultrà Juve leader dei True Boys su Fb: “Ero un cavallo di Troia. Tifo Napoli”

Davide Bonavita figura nelle carte di Last Banner. Si rivolge anche a Pairetto: “Il cavallo non l’hai potuto fermare. Dal 2013 ho lavorato per non farvi più cantare lavali con il fuoco”

Ultrà Juve leader dei True Boys su Fb: “Ero un cavallo di Troia. Tifo Napoli”

Davide Bonavita, ultras della Juve fondatore del gruppo True Boys stupisce tutti. Sul suo profilo Facebook dichiara di non avere niente a che fare con i bianconeri. Di essere stato un infiltrato in curva, un cavallo di Troia. E che nella sua vita non è mai esistito altro che il Napoli.

Davide Nouaimia Bonavita è uno degli ultras implicati nell’inchiesta denominata Last Banner condotta dalla Digos e dal gruppo criminalità organizzata della procura di Torino. Quella che lo scorso settembre ha portato all’arresto di 12 capi ultras bianconeri con l’accusa di ricattare la Juventus per avere favori e biglietti.

Nelle carte dell’inchiesta, ricorda il portale, Bonavita appare solo quando si crea una frizione, all’interno della curva juventina, tra gruppi come “Tradizione-antichi valri” e i “True Boys”. Il tema erano i cori contro i napoletani intonati dai bianconeri spesso e volentieri. I True Boys non ci stanno: pur essendo ultras, hanno tra le loro fila diversi tifosi di origine partenopea.

La Digos, che intercetta le telefonate tra i capi ultras si rende conto che sta per accadere qualcosa e segue la vicenda.

Bonavita ha fondato i True Boys nel 2013. Di origini partenopee, ad Ottaviano, vive a Stoccarda. Il gruppo è molto attivo nell’organizzare trasferte da Stoccarda allo Stadium. Si dice non sia persona gradita dalla società durante le partite.

Ebbene, nelle ultime ore sta pubblicando sul suo profilo social dei comunicati in cui annuncia che sta per fare ritorno a Napoli e dichiara che in realtà con la Juve lui non c’entra niente, ma che è sempre stato tifoso del Napoli.

Dice di aver fregato tutti, scrive:

“un solo napoletano ci e voluto per farvi cadere… un solo napoletano e riuscito a rifornire voi beduini del primo anello – curva sud con biglietti e adesso vi ho fato cadere come una spugna bagnata un solo napoletano ci e voluto a chiudervi la bocca e non farvi più cantare. Napoli fino alla morte”.

Non solo. Bonavita attacca Alberto Pairetto, dirigente della Juventus dalla cui denuncia è partita l’inchiesta della procura torinese:

“Caro Alberto Pairetto” il cavallo non l’hai potuto fermare, dal 2013 che ho lavorato per il progetto e mi sono sentito come un uomo in cella con il 41 bis, per una cosa, interrompere il vostro equilibrio per non farvi più cantare lavali con il fuoco, grazie a me non la canterete mai più, tutto il resto nei prossimi giorni. PS per tutti quelli che mi hanno seguito negli ultimi 6 anni sapete avete fatto parte sempre della mia amicizia so che molti di voi non accettano questa verità ma sapete che chi disonora la sua patria è perso il mio sangue è stato sempre azzurro nella mia vita esistono solo due colori il bianco e l’azzurro. Forza Napoli fino alla vittoria”.

Scrive ancora, rivolto a Pairetto:

“la tua denuncia mi è arrivata, tranquillo ti servirò”.

 

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