Il Giornale: adesso sono cavoli di Carletto. Al prossimo fiasco sarà lui a rimetterci

Tra squadra e proprietà c’è stato sempre poco feeling e quel che è peggio è che il collante, cioè Ancelotti, rischia di trasformarsi in detonatore

cucci ancelotti

Nel Napoli volano stracci, scrive Angelo Rossi su Il Giornale, come già accadde 31 ani fa con Garella e la squadra contro Bianchi.

La differenza, rispetto ad oggi, è che il campionato è appena iniziato e non è in gioco il tricolore, eppure i segnali di rottura sono chiari.

“come intende il Napoli procedere per i prossimi 7 mesi? Portando avanti ancora la guerra civile? Cambiando l’allenatore? Mettendo altre toppe per reggere l’impossibile?”

Il comunicato emesso ieri dal Napoli affronta due nodi. Il primo è quello della ribellione dei calciatori, che la società promette di non far passare come impunita.

Il secondo è di tipo tecnico.

Poiché la società non può obbligare fisicamente i calciatori a tornare in ritiro, scarica tutto sull’allenatore. E’ chiaro che, adesso, sarà lui, per il club, “a rispondere dei comportamenti interni”.

Nelle mani di Ancelotti passa più di una patata bollente:

“contestare il ritiro al presidente e incassare la fiducia dei calciatori, gli è costato l’effetto del boomerang”.

Difficile immaginare cosa accadrà in un momento in cui tutti sono contro tutti.

“Delusioni, frustrazioni e incomprensioni sopportate per oltre un anno si stanno trasformando in lotte intestine. Tra squadra e proprietà c’è stato sempre poco feeling e quel che è peggio è che il collante, cioè Ancelotti, rischia di trasformarsi in detonatore. Perché al prossimo fiasco sarà lui a rimetterci. E non si tratterà di multe. Adesso sono cavoli di Carletto”.

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