ilNapolista

Damascelli: nessuno si è indignato per gli insulti alla mamma di Zaniolo. Solo perché non è nera

Durante Parma-Roma le hanno dato della donna di malaffare. La sua colpa è di essere madre di un calciatore. È il calcio (e il pubblico) che ci meritiamo

Damascelli: nessuno si è indignato per gli insulti alla mamma di Zaniolo. Solo perché non è nera

Su Il Giornale, Tony Damascelli scrive in proposito delle offese che una parte della tifoseria del Parma ha rivolto alla mamma di Zaniolo nel corso dell’ultima partita degli emiliani contro la Roma.

Le è stato gridato, in pratica, che è una malafemmina, intenta a praticare il mestiere più antico del mondo.

Nessuno si è indignato, però, scrive Damascelli, solo la signora stessa, che sui social ha replicato:

«meglio l’invidia che la compassione».

Nessun altro. Cosa che conferma, scrive, che la signora Francesca Costa, questo il suo nome, non è una vittima né una martire, la sua unica colpa è

“di non essere di colore, di non avere tessera politica, però di essere, non tanto donna, soprattutto madre di un calciatore. Se fosse moglie di un arbitro sarebbe anche fedifraga e il consorte, venduto e cornuto”.

E’ il calcio che ci meritiamo, scrive Damascelli, come il pubblico.

“il football non è più un’isola e nemmeno del tesoro, rispecchia la maleducazione itinerante, è lo sfogatoio di allenatori ribelli, calciatori ammutinati, fuoriclasse cafoni. Molti, in campo, si coprono la bocca per mascherare il frasario, altri, sui gradoni, si coprono il volto come i banditi del far west, aggiungiamo alla cloaca massima, una parte dei giornalisti urlanti e sgrammaticati”.

Dicono che sia un problema di cultura, mentre è solo ignoranza.

“E contro gli idioti cafoni perdi per inesperienza”.

ilnapolista © riproduzione riservata