Piazza San Carlo, il legale della banda dello spray: “Indagate sugli ultras della Juve”
In piazza erano presenti Viking e Drughi in contrasto con il club bianconero per la questione biglietti. Erano intenzionati a creare disordini e non si è indagato abbastanza

La morte di Erika Pioletti e di Marisa Amato e il ferimento di più di 1600 persone, la notte del 3 giugno 2017 a Torino, in Piazza San Carlo, furono dovuti ad una serie di concause. A determinare la tragedia non fu solo lo spray al peperoncino di Budino e della sua banda.
È la teoria di Basilio Foti, avvocato difensore di Budino, appunto, al secolo Sahib Bouimadaghen, e di Aymene Es Sabihi. Ovvero di due dei quattro giovani magrebini condannati in primo grado a 10 anni e 4 mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale, lesioni, rapina e furto.
Nel ricorso in appello, il legale ha chiamato in causa gli ultras della Juventus e il dissidio che in quei giorni esisteva tra loro e il club bianconero. Il nodo era la mancata ricezione di biglietti per la partita. Qualcosa che aveva spinto gli ultras in piazza con l’intento aperto di creare disordini. Un aspetto, secondo il legale, non approfondito finora nel processo e su cui, dunque, chiede di indagare.
Il taglio ai biglietti
La Juve aveva dato un taglio netto alle agevolazioni ai suoi tifosi dopo la morte di Bucci, il 7 luglio 2016. In particolare, scrive l’avvocato,
“per la finale di Cardiff la possibilità di acquisto dei tagliandi fu preclusa dalla società ai non abbonati. Cagionando aspri dissapori tra i tifosi più accesi”.
E’ questa decisione che ha determinato, secondo la sua ricostruzione, la massiccia presenza, in piazza, degli ultrà, intenzionati a creare disordine.
Budino e co. non potevano sapere
Dunque, Budino e company non potevano immaginare che spruzzando lo spray avrebbero potuto provocare la morte delle due donne e il ferimento di tutte quelle persone, perché
«mai avrebbero potuto rappresentarsi e psicologicamente prevedere tutti gli elementi che hanno concorso a determinare la morte».
Per questo motivo, la richiesta dell’avvocato Foti è che il reato di omicidio preterintenzionale venga riqualificato in morte come conseguenza di altro delitto.
Viking e Drughi presenti in piazza
Fin da subito, ricorda Repubblica Torino, si era parlato di almeno due gruppi ultrà presenti in piazza, i Viking e i Drughi. Ci sono anche foto che li ritraggono schierati sotto il maxischermo già dal pomeriggio e mentre accendono fumogeni.
Il motivo per cui protestavano è emerso solo con l’inchiesta che ha portato all’arresto 12 capi ultras della Curva Sud dell’Allianz, da cui è emerso, nel dettaglio, il duro braccio di ferro tra la società e la tifoseria organizzata.
Un aspetto su cui, sostiene l’avvocato, non si è indagato a sufficienza.