Il presidente della Figc a Radio Punto Nuovo “Riconosco alla Serie A una leadership importante, ma non si coniuga solo attraverso semplici declinazione, bisogna dimostrarla sul campo”
“È un buon momento, una fase di grande concentrazione ed entusiasmo a dimostrazione del fatto che il calcio italiano gode di ottima salute sia sotto il profilo delle idee, della progettualità e non possono non devono mancare i risultati sportivi”
Sulla Nazionale?
“Ho avuto responsi molto positivi, è riuscita a far riscoprire l’orgoglio di appartenenza alla maglia azzurra che ha dato davvero lustro al nostro Paese. Basti pensare a tutto ciò che abbiamo già ottenuto dalla Nazionale Under 21, Under 20, quella femminile, è un momento davvero positivo. Siamo concentrati in una fase di preparazione, al di là del completamento dei gironi di qualificazione che ci vedono già qualificati e proiettarci verso il 12 Giugno a Roma, data fondamentale per alzare l’asticella della qualità e competizione in Europa che manca da tantissimi anni”.
Sulle riforme?
“Abbiamo prospettive rosee, la progettualità è costante, con progressi costanti e positivi. Dobbiamo incidere su due aspetti fondamentali: settori giovanili e infrastrutture e la sostenibilità . La sostenibilità di sistema ha la riforma di campionati su cui dobbiamo lavorare tutti insieme per far sì che tutto il calcio italiano possa migliorare”.
Ma anche su questioni sollevate dal presidente del Napoli al termine dell’assemblea dei club alcuni giorni fa quando aveva detto “Dobbiamo staccarci dalla Figc”.
De Laurentiis ha ragione?
“Credo che il passo in avanti debba farlo tutto il calcio italiano. Lo sviluppo molecolare non fa bene al calcio, dobbiamo ancora crescere. Riconosco alla Serie A una leadership importante, ma non si coniuga solo attraverso semplici declinazione, bisogna dimostrarla sul campo. Lo si può fare se la nostra Lega rientrerà nelle condizioni di mettere insieme tutte le energie del calcio italiano. Non dobbiamo dimenticare ciò che succede all’estero, mi fa piacere quando si menziona la Premier, ma bisogna andare a vedere come funziona. Sono un grande sostenitore, ma bisogna stare attenti perché si rischia di creare spaccature e poca stabilità al mondo del calcio, un grave errore”.
Sui diritti televisivi?
“Pesano perché abbiamo un gap da colmare rispetto ad altre realtà, siamo molto indietro. Guardiamo la Premier League, ma nella sua complessità. In Inghilterra l’ultima in classifica prende quanto la Juventus che é la prima, forse dobbiamo impegnarci un po’ tutti”.