Damascelli: Che palle gridare al sessismo! Meno male che c’è la Morace

Le parole del ds Petrachi sono roba ordinaria, senza doppi sensi né offese. Ma ormai sono saltate le marcature e bisogna stare attenti a usare certi termini

Petrachi

Su Il Giornale, Tony Damascelli scrive del caso Petrachi/offese sessiste. Ed elogia Carolina Morace che ha fortunatamente smorzato i toni.

I fatti

Il ds della Roma, dopo la partita di domenica contro il Cagliari, per giustificare la spinta di Kalinic a Pisacane aveva detto:

“il calcio non è uno sport per signorine, altrimenti ci mettiamo il tuppino e facciamo danza classica”

Le reazioni

Parole che hanno scatenato dure reazioni e accuse di sessismo.

Il ministro dello Sport, Spadafora, ha dichiarato:

“Sono parole che manifestano un’arretratezza culturale di cui non avevamo bisogno”.

La ct della Nazionale femminile lo ha definito

“un modo di pensare un po’ primitivo”

Le ha fatto eco il capitano delle azzurre, Sara Gama:

“Dichiarazioni ampiamente infelici in un tempo ampiamente sbagliato. Il linguaggio plasma la realtà, anche se magari queste parole non corrispondono a quello che lui pensa. Purtroppo è la dimostrazione che per il cambio culturale serve tempo”

L’intervento della Morace

L’unica che ha smorzato il tutto è stata Carolina Morace;

“È una cosa che direi anche io se le mie calciatrici giocassero in punta di piedi, non la trovo una cosa offensiva”

Che palle!

Per fortuna ci ha pensato una donna, scrive Damascelli. Una che conosce il calcio, perché lo ha giocato, frequentato, studiato, capito e insegnato.

“Per fortuna ha detto poche ma intelligenti parole a chiudere una vicenda buffa immediatamente strumentalizzata e sventolata da chi non ha altro per la testa se non la propaganda del nulla”.

Le parole di Petrachi hanno alzato il solito polverone che ha parlato di omofobia e sessismo.

“Che palle!”, scrive Damascelli. Sono ben altre le cose gravi che ha detto il ds. Molto peggio parlare di complotti arbitrali contro la Roma.

“l’accenno alle signorine appartiene a un linguaggio antico, normalissimo, banale ma effettivo ed efficace, come la stessa Morace ha chiarito”

è una cosa ordinaria, insomma, senza doppi sensi né offese.

Sono saltate le marcature

“Ma ormai sono saltate le marcature, bisogna stare attenti a usare certi termini. La domanda sorge spontanea: come la mettiamo con il gioco maschio? Alle reduci dalla partita di domenica sera, a San Siro, segnalo una frase di Gianni Brera che così spiegava la differenza tra le due squadre, da sempre rivali: «L’Inter è una squadra femmina, quindi passionale, volubile, e pertanto all’opposto del pragmatismo che caratterizza la Juventus». In confronto, Petrachi è un dilettante”.

 

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