Su Tuttosport. Per due volte Mihajlovic è stato vicino alla panchina della Juve e non ha mai portato rancore. Se qualcuno oserà fischiare dovrà essere accompagnato all’uscita

Per due volte il destino ha messo vicini la Juventus e Mihajlovic, scrive Tony Damascelli su Tuttosport.
La prima, cinque anni fa, quando i bianconeri pensarono a lui per sostituire Conte. Sinisa piaceva ad Agnelli, a Paratici, a Marotta e a Nedved. Ci fu un pranzo a casa del presidente, Sinisa sembrava destinato ad essere il nuovo tecnico della Juve, poi la storia si interruppe.
La seconda volta è successo in estate. Mentre i media rincorrevano le ipotesi Guardiola, Mourinho e Pochettino come successori di Allegri, la Juventus aveva due nomi in mente, quello di Sarri e quello di Mihajlovic, “prenotato dal club bianconero in caso di epilogo negativo della vicenda Sarri”.
“Sinisa Mihajlovic, con la discrezione che gli appartiene (non quando è in campo, là dove esplode la sua furia a volte in controllata e incontrollabile) seppe aspettare in silenzio, mai una dichiarazione fuori registro, mai una parola ambigua su quella trattativa che proseguiva a fari spenti, un rinvio continuo”.
Alla fine fu scelto Sarri ma neanche a quel punto da parte di Sinisa c’è stato rancore, anzi.
“Mihajlovic è un uomo eccellente e un professionista difficile, non ha mai dimenticato le sofferenze della vita, non ha mai cancellato le ferite del suo popolo in guerra, ha sopportato attacchi e censure sulla sua fedeltà alla Serbia e ai capi militari più feroci e atroci, non ha finto, non ha recitato, è stato e continua a essere Sinisa Mihajlovic ed è merce rara tra i voltagabbana o gli arruffapopolo di gran moda nel teatro nostrano”.
In questi suoi principi, anche “spavaldi e rischiosi”, rientra anche il modo con cui Sinisa ha affrontato la leucemia.
“La gente dell’Allianz dovrà rendergli tributo, se qualcuno oserà fischiare o insultare dovrà essere accompagnato all’uscita o sommerso dal silenzio dei suoi vicini. Mihajlovic merita lo stadio della Juventus. Maurizio Sarri ha abbracciato Antonio Conte, dinanzi a Sinisa Mihajlovic dovrà dire grazie”.