La Soprintendenza produrrà un documento con l’indicazione delle parti del Franchi da tutelare, poi lo sottoporrà a Roma. Le prime risposte tra due mesi
Repubblica Firenze scrive dell’evoluzione del restyling dello Stadio Franchi, che il presidente della Fiorentina Commisso ha inserito tra le sue priorità.
Ieri Commisso e il sindaco di Firenze Nardella hanno incontrato il soprintendente Pessina. Gli hanno mostrato il progetto di ristrutturazione firmato dall’architetto Marco Casamonti. Quello che piace tanto a Commisso e che prevede l’eliminazione delle due curve e la ricostruzione sotto forma di gradinate, a pianta rettangolare, senza più la forma a “D” e con un avveniristico rivestimento in vetro sui lati che protegge la struttura di Nervi e arriva fino in cima.
Di fatto, scrive il quotidiano, anche se Pessina ha confermato che gli occorre il benestare da Roma, ha avviato la procedura per riceverlo, o quantomeno chiederlo.
Il soprintendente ha incaricato due architetti di analizzare storicamente la storia del Franchi, “per documentare in maniera certa quali siano le parti dello stadio di Nervi, quali e quando siano aggiunte, quali strutturalmente degradate, cosa vada tutelato e cosa no, in un decreto apposito”.
Gli architetti ci metteranno un mese. Poi il Mibac dovrà autorizzare la relazione. In tutto ci vorranno dai 45 ai 60 giorni, poi si saprà se è possibile procedere col progetto o no.
E’ vero che Pessina non può decidere da solo, senza l’ok da Roma, ma la procedura è comunque stata avviata.
Scrive Repubblica:
“il suo annuncio di ieri è comunque già una tappa storica: l’operazione Franchi può partire. Con tutte le sue incognite”.
Commisso vorrebbe partire con i lavori nel 2020, per finire entro tre anni. Tra due mesi saprà se si può.