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Derby di Roma: contestazione ai calciatori della Lazio per non aver fatto le condoglianze per Diabolik

Lo scrive il CorSera. In arrivo tifosi da tutta Europa, solidarietà dai romanisti. La Curva Nord: “Indifferenza totale nei confronti dei giocatori”

Derby di Roma: contestazione ai calciatori della Lazio per non aver fatto le condoglianze per Diabolik

C’è grande tensione per il derby romano di oggi. Lo abbiamo già scritto. Il timore è che possano arrivare ultrà dall’estero, dalle tifoserie gemellate con i biancocelesti, dopo le polemiche che ci sono state per il funerale di Diabolik. Si tratta di tifosi che potrebbero venire da Inghilterra, Spagna, Austria, Polonia e Bulgaria, visti i gemellaggi dei supporter della Lazio con quelli di West Ham, Wisla Cracovia, Levski Sofia, Austria Vienna e Real Madrid.

Una partita su cui domina l’allarme sicurezza, scrive il Corriere della Sera. Anche perché alla rivalità tra le due squadre della capitale si aggiunge la celebrazione che gli ultrà vogliono dedicare alla memoria di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, appunto, capo degli Irriducibili laziali.

I cancelli dell’Olimpico saranno aperti dalle 15.30, proprio quando è prevista la partenza, da ponte Milvio, del corteo biancoceleste verso lo stadio.

Sono previsti striscioni anche nella curva della Roma, in ricordo del rivale scomparso.

Inoltre, nei primi 45 minuti del match, la curva laziale resterà in silenzio per protestare contro l’inasprimento delle norme in conseguenza del Decreto sicurezza bis.

Il Corriere della Sera scrive che, nel corso della trasmissione radio ‘La voce della Nord’ è arrivato anche un ‘messaggio’ per i calciatori biancocelesti:

“Indifferenza totale nei confronti dei giocatori. Useremo la stessa arma che loro hanno usato nei confronti nostri in questi giorni. Avrebbero potuto far valere il loro lato umano, non lo hanno fatto. E noi li tratteremo come tali, dei professionisti del calcio. Nulla di più”.

Il motivo sarebbero le mancate condoglianze da parte di dirigenti e calciatori della Lazio, anche in privato, alla famiglia Piscitelli.

Si potrebbe arrivare a un vero divieto di esultanza sotto la curva in caso di gol o vittoria.

 

 

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