Crosetti: la Juventus ha denunciato gli ultras, gli altri club non la lascino sola

Il commento su Repubblica: “Ancora una volta ha fatto il capo della classe. La discriminazione territoriale ha fornito armi di ricatto agli ultras”

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Battere il branco degli stadi si può fare, scrive Maurizio Crosetti su Repubblica, perché hanno nomi, cognomi e indirizzi. Basta andarla a prendere, come ha dimostrato la Juve denunciando i suoi tifosi, che tifosi proprio non sono. I 12 arresti e tutta l’indagine della Digos non sono solo una sorprendente novità, ma possono rappresentare un punto di svolta per il calcio italiano.

Come spesso le accade in campo e nelle strategie commerciali e finanziarie, è la Juventus a indicare la strada, è lei l’apripista di quella che speriamo possa diventare una nuova epoca. Per decenni vittima degli ultrà, ma per troppo tempo anche, in parte, complice in quel mercato delle prebende (biglietti sottocosto, bagarinaggio neppure troppo mascherato, favori chiesti e restituiti), la società bianconera ha finalmente detto basta

Il coraggio di denunciare

Ci vuole coraggio, questa è gente che ricatta con ogni mezzo, dallo sciopero dei tifo alla squalifica dello stadio per cori razzisti, ma non si ferma a questo. È gente che ammazza, come emerge dal possibile omicidio dell’ultras della Juve Bucci su cui indaga la Procura.

Con l’introduzione dell’anomala “discriminazione territoriale”, una specialità in teoria anti-razzista che soltanto l’Italia conosce, si è in realtà data più energia ricattatoria alle curve: il paradosso di una sanzione, la squalifica di alcuni settori o dello stadio intero, diventata un’arma.

La Juve non deve essere lasciata sola

Oggi negli stadi ci sono gli strumenti per identificare questi elementi, le moderne telecamere istallate negli impianti permettono di riconoscerli, isolarli e denunciarli. SI tratta solo di volerlo fare e non mettere la testa sotto la sabbia come ha fatto il Verona riguardo agli insulti verso Kessie cercando di spiegare che era tutto un equivoco

La Juve, la nemica per eccellenza di tutte le squadre del campionato, si è esposta, ha fatto ancora una volta il capo della classe denunciando e decidendo di lavorare di concerto con le forse dell’ordine e gli investigatori, ma adesso, conclude Crosetti, è più che mai necessario che non venga lasciata sola.

 

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