L’esperto italiano di diritto sportivo al Corriere dello Sport spiega le dinamiche legate al caso Icardi
Il Corriere dello Sport ha intervistato uno dei massimi esperti italiani di diritto sportivo. l’avvocato Grassani, sul caso Icardi e sulla possibilità che il calciatore faccia causa per mobbing all’Inter.
«Diritti e doveri di società e calciatori sono sanciti dall’accordo collettivo che impone al calciatore di rendere al 100% delle proprie possibilità in favore del club che lo paga mentre quest’ultimo è tenuto a gestire l’atleta, riconoscendogli il medesimo trattamento riservato a tutti i calciatori professionisti della rosa della prima squadra»
Secondo l’avvocato non esistono casi uguali o simili a quello di Icardi ed è quindi impossibile prevedere se il calciatore vincerebbe una causa per mobbing contro l’Inter
«L’articolo 15 del regolamento Fifa dispone che un professionista affermato che, in una determinata stagione, abbia disputato meno del 10% delle partite ufficiali, possa rivendicare la giusta causa di recesso al termine della relativa annata.
La valutazione della DRC Fifa è soggettiva e vanno accertati tre requisiti fondamentali: lo status di calciatore ‘established’, la disputa di meno del 10% delle gare ufficiali (calcolato sulla base dei minuti effettivi disputati), la formalizzazione del recesso per giusta causa sportiva nei 15 giorni successivi all’ultima partita della stagione. Se le tre condizioni sono tutte e tre presenti, il giudizio implica anche un approfondimento molto attento di tutte le circostanze rilevanti che abbiano caratterizzato il rapporto tra calciatore e società (infortuni, comportamento del club, del calciatore etc). La valutazione varia da caso a caso e non è mai standardizzata»