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Cassani, ct della nazionale ciclismo: “Ormai uscire in bici è come andare in guerra”

Sul Corriere della Sera le sue dichiarazioni dopo l’incidente di Pozzovivo: “Sono sconvolto e incazzato perché in Italia muore un ciclista ogni 36 ore e nessuno fa nulla”

Cassani, ct della nazionale ciclismo: “Ormai uscire in bici è come andare in guerra”

Ieri il ciclista 36enne Domenico Pozzovivo è stato investito durante un allenamento, in Calabria. E’ accaduto a Dipignano, vicino a Cosenza. E’ stato lo stesso investitore a chiamare i soccorsi.

Il ciclista ha riportato fratture a diverse costole, ulna, omero e clavicola sinistra, tibia e perone destri. Operato all’ospedale dell’Annunziata, le fratture sono state ridotte, ma ora la sua carriera è a rischio.

Il Corriere della Sera ospita le dichiarazioni del ct azzurro, Davide Cassani:

“Al Pozzo è andata bene: ha portato a casa la pelle. Ormai uscire in bici è come andare in guerra. Sono sconvolto e incazzato perché in Italia muore un ciclista ogni 36 ore e nessuno fa nulla”.

“Gli automobilisti non ci vedono più”

E racconta:

“La settimana scorsa pedalando in Brianza tremavo di paura. Che succede? Succede che gli automobilisti sono così distratti che non ci vedono più”.

Andare in bicicletta in Italia è diventato pericoloso. I ciclisti, nonostante la loro prudenza e le doti di equilibrismo, scrive il Corriere, sono sempre più esposti al rischio incidenti.

Il lungo elenco di incidenti

Non è servita a nulla la morte di Michele Scarponi, nell’aprile 2017 a Filottrano. O l’incidente occorso al 18nne Samuele Manfredi, lo scorso 10 dicembre. Il campione europeo su pista fu centrato in pieno da un’auto in provincia di Savona e restò un mese in coma.

E c’è anche il caso del velocista Sacha Modolo. Deriso da un automobilista che lo speronò nel trevigiano e poi scappò.

Il 1 febbraio, a Cesenatico, è stata la volta di Manuel Senni, della Bardiani. Frattura scomposta dello scafoide e automobilista in fuga.

Il 14 maggio è toccato a Sean De Bie. Mentre era in ritiro sul Garda con la squadra è stato investito riportando fratture multiple. Tre giorni dopo, nel bresciano, il professionista della Groupama-Fdj, Benjamin Thomas, è stato centrato da un’auto e la sua bici ridotta ad un ammasso di ferraglia. Anche lui salvo per miracolo.

“Dobbiamo fermare questa strage”

Cassani non ci sta:

“Questa strage dobbiamo fermarla prima di tutto con l’educazione stradale, che è inesistente. Poi con scelte coraggiose. Sono appena tornato dall’Olanda dove su tutte le strade dove non c’è la ciclabile è dipinta una corsia rossa di rispetto che nessun automobilista valica. Sulle bici vanno tenute accese le luci anche di giorno. Io per difendermi ho montato sulla sella un radar che segnala le auto che si avvicinano troppo veloci”.

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