Tre settimane da raccontare e analizzare quelle del Napoli in Trentino. Un microcosmo azzurro che quest’anno ha visto rafforzarsi un concetto d’altri tempi.
Si è concluso stamattina il ritiro pre-campionato del Napoli in Val di Sole. 22 giorni filati di allenamenti, lavoro e amichevoli all’ombra delle Dolomiti e in uno scenario climatico-naturale invidiabile da molti. Da ormai nove anni gli azzurri disegnano, approntano e costruiscono da queste parti l’inizio di una nuova stagione calcistica.
Anche quest’anno, oltre tre settimane di allenamenti aperti ai tifosi e di amichevoli in zona – quest’anno addirittura senza spostarsi a Trento – e di momenti di incontro fra calciatori e tifosi (firme e selfie post-allenamento e due eventi-incontro con domande dei fan). Un vero e proprio unicum nello scenario italiano ed europeo, in controtendenza rispetto all’era moderna di questo sport.
In Serie A solo il Sassuolo si è avvicinato ai numeri del Napoli, restando per 18 giorni a Vipiteno. Numeri nemmeno toccati dalle squadre medio-alte del campionato, in giro fra tournée e ritiri in casa propria. Soltanto la Lazio ha in parte imitato gli azzurri con due settimane piene in Veneto ad Auronzo di Cadore.
Sia per il lungo periodo nello stesso luogo, sia per l’apertura totale ai tifosi ad ogni seduta, il ritiro pre-campionato del Napoli è stato per davvero l’ultimo baluardo del calcio di un tempo per i tifosi: tangibile e fruibile, “vecchio stampo” ma senza rinnegare l’innovazione.
Innovazione che è arrivata anche dallo store ufficiale a Carciato, ulteriore simbolo del cambiamento del ritiro partenopeo-dolomitico. Lo store è stato allestito in un comodo e funzionale truck e non più in una delle caratteristiche ma scomode e inadatte casine in legno. A differenza degli scorsi anni, Aurelio De Laurentiis ha poi incontrato in un paio di occasioni i tifosi-clienti all’interno del negozio ma senza l’obbligo di acquisto della maglia ufficiale: unico viatico fino a 12 mesi fa per avere un autografo e/o un selfie con il Presidente. Scelta molto apprezzata dai fan del Napoli giunti in massa anche quest’anno in Trentino.
Numeri da record per i tifosi presenti. Presenza massiccia dei supporter azzurri toccata con mano sia durante gli allenamenti, con gli spalti di Carciato sempre gremiti anche in giorni feriali, sia durante le tre amichevoli che hanno registrato tutte il sold-out. Anche qui il connubio passato-futuro si è toccato con mano. Oltre allo sbigliettamento alla vecchia maniera, i tifosi hanno potuto acquistare i tagliandi online attraverso la tecnologia del QR code.
Passato e futuro, un connubio vincente e sapientemente miscelato. Una caratteristica riscontrata pienamente anche negli allenamenti di Carlo Ancelotti. L’esperienza di un vincente – calciatore prima e mister poi – unita alle nuove metodologie di preparazione tattica ed atletica. La “macchina infernale” è oramai un must, con lo staff pronto a studiare ogni minimo dettaglio atletico e fisico degli atleti. Uno studio che ha portato anche a qualche riposo in più rispetto alla media dei ritiri-precampionato, in funzione di un concetto chiaro ma semplice. Lavoro mirato e di qualità in luogo di una quantità che può essere nociva.
E nel segno del “futuro senza rinnegare il passato”, dopo un ritiro da calcio d’altri tempi la squadra di Ancelotti oggi inizia il suo tour europeo e americano di amichevoli. Dimaro diventa un ricordo ma resta la base indiscussa della nuova annata.