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Zeman: “Alla Roma sono abituati a fare fronda nello spogliatoio”

Il tecnico intervistato da Repubblica sul suo passato in giallorosso: “Alcuni giocatori passavano più tempo a farsi massaggiare che ad allenarsi. De Rossi aveva problemi fuori dal campo”

Zeman: “Alla Roma sono abituati a fare fronda nello spogliatoio”

Su Repubblica Matteo Pinci intervista Zdenek Zeman e gli chiede un parere sull’inchiesta di Repubblica che ha fatto emergere gli inciuci nello spogliatoio giallorosso.

Zeman ha allenato la Lazio e poi la Roma. Qui subì l’esonero e visse in prima persona il malcontento dei leader della squadra. Subì anche lui qualcosa di simile a ciò che Repubblica ha raccontato a proposito di De Rossi e degli altri senatori che avrebbero fatto fronda contro Di Francesco.

“Lì sono stati abituati così. Io so che sono stato fatto fuori perché dissi pubblicamente che volevo che la società mettesse delle regole stringenti. E lì si sono arrabbiati. Dovevo tenerlo per me”.

Zeman non chiarisce chi prese male le sue dichiarazioni, se i dirigenti della squadra o qualche americano. Sicuramente lui ebbe problemi con De Rossi, che Zeman faceva giocare poco:

“Non so di chi fosse la colpa della mia situazione con De Rossi. Sicuramente posso dire che con me non ha reso come ci si aspettava, visto che anche dai suoi amici giornalisti prendeva 4,5 in pagella. Non è vero che ha giocato poco: in campo andava spesso. Ma aveva una media bassa. Per me aveva dei problemi lui, ma può anche essere che sia anche stata colpa mia».

Zeman racconta che ai suoi tempi nella Roma alcuni giocatori passavano il tempo a farsi massaggiare e curare dallo staff medico piuttosto che ad allenarsi. Faceva eccezione Totti, che invece si allenava regolarmente, “magari era più bravo il suo massaggiatore personale…”.

Dichiara che all’epoca non esistevano problemi tra Totti e De Rossi: Totti stava bene con tutti, i problemi di De Rossi erano legati ad altri aspetti:

“per me De Rossi aveva dei problemi fuori dal campo, per quello non ha reso. Non c’entra niente il calcio, almeno secondo me. Non era sereno”.

 

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