Sul Corriere della Sera l’indagine dei Consulenti del lavoro, una classifica delle 107 province italiane in cui i lavoratori, con un’età superiore ai 15 anni, mostrano un alto livello di gradimento per il loro lavoro

Secondo un’indagine dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del lavoro, agli italiani piace lavorare: più di un occupato su tre ama la propria occupazione.
Ad incidere sulla soddisfazione sono l’interesse, i tempi di percorrenza dalla casa al luogo di lavoro, il clima lavorativo e le relazioni con i colleghi. Vengono in un secondo momento la stabilità che il posto di lavoro assicura, lo stipendio e la possibilità di fare carriera.
Ad essere meno soddisfatte del proprio lavoro sono le donne (solo il 25,9% contro il 29,5% degli uomini), soprattutto per la difficoltà nell’arrivare a posizioni di responsabilità e livelli d’inquadramento più alti in azienda. Le donne, però, sono più contente degli uomini di avere un posto stabile (54,7% contro 51% ).
L’Osservatorio Statistico dei Consulenti del lavoro ha stilato anche una classifica delle 107 province italiane in cui i lavoratori, con un’età superiore ai 15 anni, mostrano un alto livello di gradimento per il loro lavoro.
Al primo posto c’è la provincia di Bolzano, dove il 74,8% dei lavoratori si dice soddisfatto. Seguono altre province settentrionali, tra Piemonte e Lombardia, ma anche Emilia Romagna, con Rimini.
Per trovare una provincia meridionale bisogna arrivare al settimo posto: Sassari, con il 65,7% di gradimento. Poi, prima del 19simo niente più, per quanto riguarda il Sud. E’ qui che si piazza Enna (62,5%), seguita, alla 22sima posizione, da Crotone (62,3%).
Le differenze tra Nord e Sud aumentano quando si prendono in considerazione i Comuni con oltre 250mila abitanti. Verona è prima in classifica con il 65,2% di lavoratori altamente soddisfatti. L’ultima in classifica è Messina, con il 31% (oltre 34 punti percentuali in meno).
Napoli? Penultima. Solo un terzo dei lavoratori (39,7%) è soddisfatta della sua professione. Il distacco da Verona è di 25,5 punti percentuali in meno.