Insigne su Sarri alla Juve: «Quando sarà ufficiale… per noi napoletani sarà tradimento»

Il capitano del Napoli dal ritiro di Coverciano con la Nazionale commenta le voci che vorrebbero l'ex tecnico del Napoli sulla panchina della Juve il prossimo anno

insigne sarri alla juve tradimento

Lorenzo Insigne ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano dove l’Italia di Mancini sta preparando la doppia sfida con Grecia e Bosnia, gare valide per le qualificazioni ad Euro 2020.

Sul Liverpool

«Fa male, sapevamo che c’era un girone non semplice, in Champions, ci abbiamo provato fino alla fine. Peccato per la parata su Milik, ma sono discorsi vuoti, è andata com’è andata. Loro sono una grande squadra, hanno meritato».

Sul Napoli

«Fare una bella annata e non vincere nulla fa sempre male. Ora però speriamo di fare questi sei punti importantissimi per la classifica»

Sull’essere leader

«Io sono napoletano e quindi si aspettano più da me. Non è la fascia da capitano, cerco di aiutare i compagni. Da solo nessuno riesce a vincere le partite, serve il gruppo, la squadra».

Su Sarri

«Queste voci mi dispiacciono, per noi giocatori del Napoli e per il popolo napoletano ha fatto tanto. Si è sempre schierato dalla nostra parte. Poi come ha detto lui è un professionista, non può allenare per sempre. Farà male questa scelta, ma non posso dirgli nulla. Ha fatto benissimo al Chelsea arrivando terzo, finale di coppa inglese, vincendo l’Europa League. Dispiace, è dura vederlo su quella panchina, sarà una scelta sua. Per me ha fatto tantissimo. Sono napoletano so come stanno vivendo la situazione di Sarri. Quando sarà ufficiale… per noi napoletani sarà tradimento. Vuole tornare in Italia, spero possa cambiare idea»

Sulle possibilità di andare via da Napoli

«Ho tante pressioni, si aspettano tanto da me, ma il mio periodo brutto è passato. Sono napoletano e le pressioni sono tante, ho chiesto ai miei concittadini di darmi una mano. Voglio dare il triplo e spesso non ci riesco perché sono napoletano. Sto in Nazionale e voglio vincere queste due partite»

Sui gol fatti

«Io mi sono sempre messo a disposizione della squadra, io vorrei fare 3-4 gol a partita, in campo ci sono anche gli avversari. Però quando vado in campo cerco sempre di dare tutto. Potrei farne qualcuno in più, ma l’importante è cercare di dare una mano a loro. Poi se segna anche un altro l’importante è vincere»

Sull’essere decisivo

«Con le mie qualità dovrei dare sempre di più. So di averlo. Sono arrivato a 28 anni ad essere capitano del Napoli, della mia squadra del cuore. Poi ci sta, vogliamo vincere perché arriviamo sempre secondi, pure in Champions siamo stati vicino al passaggio del turno. Bisogna fare qualcosina per vincere i trofei. A fine carriera vuoi averli in bacheca, soprattutto per la squadra e la qualità. Poi non invidio Jorginho, se lo merita, ha fatto tanto con il mister a Napoli. Ho fatto i complimenti a Sarri»

Sull’essere bandiera ed i trofei

«Sono contento e orgoglioso di stare al Napoli. Non vincere con il Napoli mi fa male, ancor di più perché sono napoletano dentro.Finché faccio bene a Napoli i trofei non mi mancano. Quando non avevo la fascia si aspettavano molto, ora ancora di più»

 

 

Correlate