Gigi Maifredi: “Alla Juve la transizione non esiste. Sarri deve vincere la Champions”

La Gazzetta intervista il tecnico del calcio champagne: "Lo scetticismo durerà tre partite. Se la sua Juventus giocherà bene, il vento cambierà in fretta"

Maifredi Juventus

La Gazzetta intervista Gigi Maifredi, il tecnico del calcio champagne. Fu preso alla Juve nella stagione 1990-91 per cambiare il calcio bianconero ma fu una meteora, scrive la rosea: una stagione soltanto chiusa al settimo posto in classifica e con l’esclusione dalle coppe.

Proprio la fine che molti tifosi pensano che farà Sarri.

“La colpa fu mia. Ho mollato troppo presto. Alla fine del girone d’andata avevo già detto alla squadra che non sarei più stato l’allenatore. Non sono stato paziente”.

Nessuna analogia con Maurizio, assicura Maifredi, soprattutto perché era diversa la finalità della Juventus quando chiamò lui in panchina: la squadra giocava a uomo e Agnelli voleva cambiare radicalmente con il gioco a zona. Ecco perché fu scelto Maifredi.

“Io sono stato chiamato da un’azienda che produceva un certo tipo di prodotto per cambiarlo, Sarri arriva alla Juventus per migliorare un prodotto già esistente. Mi dissero che sarebbe stato un campionato di transizione e io, da ingenuo, gli credetti. Ma alla Juventus la transizione non esiste”.

Era diversa anche la situazione societaria, spiega Maifredi. All’epoca c’era Giampiero Boniperti che voleva tornare al comando, mentre ora la dirigenza della Juventus è solida e appoggia completamente Sarri.

Quando Maifredi arrivò alla Juve, la squadra non vinceva lo scudetto da 4 anni. Sarri arriva in un momento in cui il club torinese ha vinto 8 scudetti di fila. E’ condannato a vincere?

“Peggio, avrà il compito ingrato di sollevare la Champions League. Se centrerà solo lo scudetto, nessuno gli dirà bravo. Però se riporterà a Torino la Coppa diventerà un eroe”.

Obiettivo Champions, dunque. Una competizione che la Juve non poteva vincere solo con Cristiano Ronaldo, per Maifredi:

“Per primeggiare in Europa, Sarri avrà bisogno di rinforzi in ogni reparto. Serve un grande attaccante da mettere al fianco di CR7, che non può portare tutto il peso della Juventus sulle spalle”.

Non tutti i giocatori sono uguali, aggiunge:

“I fenomeni sono diversi, devi concedergli qualcosa in più altrimenti perdono la loro specificità. Ronaldo deve avere un attaccante davanti e due ali, ma soprattutto deve essere libero di andare dove lo porta l’istinto”.

Secondo Maifredi però lo scetticismo con cui i tifosi juventini hanno accolto il tecnico di Figline Valdarno passerà in fretta.

“Lo scetticismo durerà tre partite. Se la sua Juventus giocherà bene, il vento cambierà in fretta. Sarri è sufficientemente preparato per reggere la pressione e l’anno al Chelsea gli è servito, rendendolo più malleabile. Dopo cinque anni di Allegri era giusto cambiare”

 

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