Il regista: «Napoli non è una città ribelle, e questo atteggiamento di De Laurentiis può contribuire a farci uscire da una sorta di complesso di inferiorità che abbiamo sempre avuto nei confronti di chi, almeno sulla carta, era considerato più forte».
Le parole del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervenuto l’altro giorno al forum del Corriere dello Sport, hanno fatto discutere. Il sottosegretario Giorgetti ha risposto prontamente alle dichiarazioni del presidente «in Italia il ministro dell’interno si nasconde da 20 anni, nei nostri stadi si spaccia cocaina», precisando che il Viminale non dorme «fa quello che fa e con dei risultati ma c’è molto da fare».
Ma come leggere le parole del presidente? Lo abbiamo chiesto a Francesco Patierno, regista – tra gli altri – di ‘Pater Familias’ e di ‘Naples 44’
«Quelle del presidente sono esternazioni per niente scontate. Ho avuto la netta sensazione che dietro ci fosse un’informazione certa, forse dovuta anche all’arresto di Genny ‘a carogna e al fatto che abbia iniziato a collaborare e a parlare. Ha toccato un nervo scoperto. Le sue parole non fanno che confermare che continua in questa sua giustissima campagna volta a fare una certa pulizia circa le infiltrazioni esterne al tifo dentro gli stadi. Fa benissimo. Le sue parole sono precise e dimostrano che non ha riverenza nei confronti di nessuno e questo è importantissimo per la città. Come ho detto in “Camorra”, Napoli non è una città ribelle, e questo atteggiamento di De Laurentiis può contribuire a farci uscire da una sorta di complesso di inferiorità che abbiamo sempre avuto nei confronti di chi, almeno sulla carta, era considerato più forte».