Moggi: “Non mi sembra che De Laurentiis voglia vincere, Ferlaino era un’altra cosa”

L'ex dirigente della Juve «Criticare Ancelotti per quest'anno non credo che sia opportuno». «L'idea di un ritorno di Fabio Quagliarella al Napoli é romantica, ma nel calcio il romanticismo conta poco»

il napoli è incapace di intervenire
ANSA – “De Laurentiis? Non mi sembra che abbia tanta tendenza a voler vincere, altrimenti farebbe operazioni diverse da quelle che fa”. Cosi’ Luciano Moggi, a margine della prima edizione del premio “Inside the sport”, organizzato a Napoli da Mcl, ha risposto alla domande dei cronisti. “Devo dire anche un’altra cosa – ha affermato – e’ corretto nel bilancio, credo che il Napoli sia una delle società particolarmente attente a questo, con un bilancio attivo e i giocatori vengono volentieri perché alla fine del mese vengono ben retribuiti”.
“De Laurentiis e’ uno che come società cerca di stare nei limiti accettabili di un bilancio corretto – ha aggiunto – Ferlaino era un’altra persona, intanto era un presidente sportivo, conosceva i giocatori. Parlava un linguaggio un po’ diverso perché riusciva a prendere giocatori la’ dove nessuno li conosceva, prendeva l’aereo e andava a vedere le squadre, cosa che certamente de Laurentiis non fa e anche se lo facesse non sarebbe lo stesso perché non e’ esperto di calcio allo stesso modo. Sono due presidenti diversi e io preferisco uno come Ferlaino perché aiuta anche i dirigenti nel ramo sportivo come ricerca attiva dei giocatori – ha sottolineato -. Andare a prendere Careca, Alemao, giocatori che arrivano qui e fanno quello che hanno fatto”.
Positivo il giudizio sul primo anno di Carlo Ancelotti al Napoli: “Se lo guardiamo sotto il profilo del risultato in se’, non ha fatto bene come l’anno scorso il Napoli di Sarri. Se pero’ consideriamo che é il primo anno ed é in adattamento, dobbiamo guardare al prosieguo che dovrebbe dare risultati migliori. Criticarlo per quest’anno non credo che sia opportuno”. L’idea di un ritorno di Fabio Quagliarella al Napoli é romantica, ma nel calcio il romanticismo conta poco. “Si tratta di un giocatore che, ancorché 36 enne – ha concluso – e’ capocannoniere e non lo si diventa per caso”.
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