ilNapolista

Mario Rui: terzino sinistro grazie alla Playstation e a Roberto Carlos

Sul Corriere dello Sport il ritratto del Portoghese, la cui fortuna nel Napoli è legata alla rottura del crociato di Ghoulam

Mario Rui: terzino sinistro grazie alla Playstation e a Roberto Carlos

Mario Rui ha cominciato giovanissimo a Sines, città di 18mila abitanti del Portogallo, dove è nato. A 10 anni giocava nelle giovanili dello Sporting Lisbona, poi un anno a Valencia, il Benfica e l’esordio tra i professionisti nella stagione 2010-2011.

La prima tappa della carriera di Mario Rui è stata Fatima, poi il trasferimento in Italia grazie a Stefano Giammarioli, che lo vide giocare in un Mondiale Under 20 e, colpito, contattò il procuratore del portoghese, Nel Parma arrivò a parametro zero ma non indossò mai la maglia gialloblu: la sua avventura nel calcio italiano partì da Gubbio, poi Spezia ed Empoli, dove si è formato e dove, nell’ultimo caso, ha conosciuto Sarri.

Prima di Empoli ci fu la parentesi sfortunata con la Roma: in una tournée americana si ruppe il crociato e fu costretto a sei mesi di assenza.

Il crociato di Ghoulam è stata la sua “fortuna”. L’infortunio dell’algerino gli ha dato l’occasione di giocare e di diventare titolare ai tempi di Sarri. Mario chiuse il campionato con 25 presenze e i primi due gol in Serie A, contro la Lazio e il Cagliari, entrambi a febbraio.

Il suo ruolo di terzino sinistro è legato al mondo dei videogiochi:

“Da piccolo, alla Playstation, avevo una passione per Roberto Carlos. Lo mettevo sempre in attacco perché era velocissimo e aveva un tiro impressionante. Da lì ha iniziato a piacermi quel ruolo, e forse era destino che finissi a giocare lì”.

ilnapolista © riproduzione riservata