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Ponte Morandi: nessuno stop al secondo incidente probatorio

Il gip boccia le richieste degli indagati rilevando anche una procedura impropria

Ponte Morandi: nessuno stop al secondo incidente probatorio

Non c’è nulla che possa bloccare il secondo incidente probatorio sul ponte Morandi, in programma il 2 maggio prossimo e finalizzato a stabilire “le cause o le concause, prossime e remote” del crollo del 14 agosto.

Il gip Angela Nutini ha respinto tutte le eccezioni di inammissibilità invocate dai difensori dei 74 indagati.

Nell’udienza dell’8 aprile scorso, scrive Repubblica Genova, gli avvocati sono stati invitati a depositare le loro deduzioni entro 48 ore e così hanno fatto.

Il caso Bernhard Elsener

Soprattutto, hanno richiamato il caso della sostituzione del professor Bernhard Elsener, il perito svizzero nominato dal giudice che davanti alle telecamere elvetiche si è lasciato andare a considerazioni ritenute inopportune sulla corrosione dei tiranti e soprattutto sui lavori di manutenzione non fatti in tempo.

In sede del primo incidente probatorio, Elsener si è difeso sostenendo che non aveva intenzione di fare nulla di male e di non avere detto nulla che non fosse estraneo al segreto istruttorio. Ad ogni modo, ha rassegnato le dimissioni e al suo posto è stato nominato Renzo Valentini, professore di ingegneria all’università di Pisa.

Le dichiarazioni di Elsener, comunque, anche se censurate dallo stesso gip, non intaccano la validità di quanto fatto dal collegio dei periti.

Il secondo incidente probatorio è salvo

Per il gip sono validi tutti gli atti compiuti finora e non devono essere ripetuti, anche se l’elenco degli indagati è praticamente triplicato.

L’incidente probatorio in questione, il secondo, è “nuovo e autonomo” rispetto al primo, per cui nulla osta a portarlo avanti. Il primo appuntamento è fissato per il 2 maggio.

Una procedura impropria

Il gip ha anche rilevato un’improprietà nella procedura attraverso la quale gli avvocati hanno presentato le loro deduzioni. Dislocati in tutta Italia, i difensori avrebbero inviato le loro note – secondo quanto riporta Repubblica Genova – attraverso due colleghi genovesi, Serena Costa e Guido Colella. Il giudice sostiene che avrebbero dovuto sottoscriverle di proprio pugno.

Parte la ricostruzione del viadotto

I lavori di ricostruzione del nuovo viadotto iniziano con la posa del palo per la pila 6. Trivellato fino a 46 metri, è il primo degli 11 che sosterranno il basamento.

Secondo il commissario Marco Bucci il ponte sarà percorribile il 15 aprile 2020.

 

 

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