A dicembre sottovalutò le segnalazioni della Digos di Napoli per Inter-Napoli e una volta nominato prefetto è stato inviato a Lodi
Non impedì il contatto tra le due tifoserie
Da Milano a Lodi. Mentre per gli ultrà arrestati si prospettano cinque anni di carcere, il questore di Milano Marcello Cardona, responsabile di non aver impedito il contatto tra le due tifoserie ultrà, è finito a Lodi. Nominato prefetto, l’ex questore di Milano forse a spirava a una migliore sede. Si deve accontentare di Lodi.
Ecco quanto scrivevamo il 15 gennaio:
Napoli aveva avvisato Milano. Attenzione, c’è un «rischio elevato» di incidenti perché da tempo le due tifoserie sono avversarie. «Da Napoli partiranno 120-150 ultrà della Curva a, tutti fidelizzati. Viaggeranno con auto private e Van ed entreranno a Milano separati per poi ricongiungersi nei pressi dello stadio ed entrare tutti uniti nel settore “ospiti”».
L’informativa della questura di Napoli arriva a Milano cinque giorni prima della partita Inter-Napoli. Non si accenna a un progetto di assalto agli ultrà interisti, tanto che una volta aggrediti i napoletani si difendono con aste di bandiere e striscioni e le proprie cinture dei pantaloni. C’è tempo per organizzare un sistema di vigilanza e sorveglianza ma il questore di Milano Marcello Cardona non deve aver dato molto credito alla segnalazione degli uomini della Digos di Napoli.