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Gazzetta: «Ancelotti, la rivoluzione dolce ritrova Ghoulam e Milik»

«Il Napoli di Ancelotti è l’inseguitrice più regolare, dal match contro il Frosinone emergono indicazioni positive sui calciatori recuperati dagli infortuni».

Gazzetta: «Ancelotti, la rivoluzione dolce ritrova Ghoulam e Milik»

Il commento sulla Gazzetta

«L’unica squadra che prova a resistere alla Juventus  è il Napoli, la più regolare delle inseguitrici, per quanto il distacco dalla capolista sia già corposo, otto i punti in meno». La Gazzetta dello Sport racconta così il momento della squadra di Ancelotti nella sua pagina dei commenti, con Sebastiano Vernazza.

Per un Napoli-Frosinone che «rientra nelle categorie dell’ovvio», ci sono anche delle indicazioni importanti. Tipo «il gran ritorno di Faouzi Ghoulam, l’esterno algerino uscito di scena per infortunio più di un anno fa, nel pieno della rivoluzione sarrista. I “se” non fanno classifica, ma è lecito pensare che con Ghoulam in fascia sinistra l’ultimo Napoli di Sarri sarebbe riuscito a sovvertire la Juvecrazia. Ghoulam è un mancino potente e velenoso. In un certo è stato (è) il Cancelo napoletano. Meno tecnico e luccicante del portoghese, che per giunta è destro, a suo tempo Ghoulam ha avuto un impatto simile, ha creato valore e marcato differenze».

Milik

Il secondo nome fatto dalla Gazzetta è quello di Arek Milik: «Carlo Ancelotti ha restituito al Napoli la normalità di un vero centravanti come il polacco, pure lui frenato da incidenti nelle stagioni ruggenti del sarrismo. Proprio gli infortuni di Milik indussero Sarri alla genialata di Mertens falso nove e del tridente tutto tecnica e leggerezza, l’eccezione che divenne regola, ma il cannoniere all’antica maniera si è ripreso la scena del San Paolo».

C’è spazio anche per elogiare Ancelotti: «Il tecnico ha mostrato intelligenza, non ha chiesto alla squadra di uscire di botto dal sarrismo, la via maestra delle ultime stagioni. Ha scelto la strada del cambiamento dolce. Ha lasciato che i giocatori, qua e là, cedessero ai richiami della foresta. Perché tre anni di palleggio rapido e intenso non si potevano buttare via dalla sera alla mattina. Ha scongelato ragazzi dimenticati, per esempio Ounas in gol ieri. Ha riavvicinato Insigne alla porta e ha fin qui pagato un unico prezzo, la “normalizzazione” di Mertens, non più abbagliante nel sistema solare azzurro, ma c’è tempo per rimediare e riportare il belga al centro delle operazioni, forse già martedì ad Anfield, contro il Liverpool».

 

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