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A Napoli de Magistris guida la battaglia pezzotta contro De Laurentiis

Il sindaco alimenta il fuoco della polemica, accetta l’invito degli ultras e si pone alla testa del fronte degli offesi (non si capisce da cosa)

A Napoli de Magistris guida la battaglia pezzotta contro De Laurentiis

Quali sarebbero le offese di De Laurentiis?

Che occasione persa. Roba da rimanere ipnotizzati a vita. Ma come è possibile che si sia dichiarata la guerra al presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis, perché una parte delle curve (e non solo) si è sentita offesa dalle parole dello stesso presidente sui decoder “pezzottati” per non pagare, e così via?

Come è possibile che la capitale del Mezzogiorno venga rappresentata da un sindaco che cavalca tutte le peggiori proteste dei napoletani? La curva B lo ha invitato a seguire le partite dalla curva appunto, e “Gigino a bandana” si fionda di corsa: «Sono fuori Napoli. Verrò in curva a partire dall’incontro con la Fiorentina. Dopo i reiterati e offensivi attacchi alla città e ai napoletani, ho deciso di non sedermi più accanto a De Laurentiis».

Capito? Io francamente no. A quali attacchi si riferisce il magistrato prestato alla politica? Che allo stadio ci sono spacciatori? Verissimo. Che a Napoli si usa la pratica dei “pezzotti”, tessere false che consentono di collegarsi con le varie Sky, Mediaset e adesso Dazn? Verissimo anche questo.

È come se Napoli si fosse ribellata alla serie di Gomorra solo per parlare di recentissima attualità. E invece l’ha osannata. Anzi una parte della società “critica” si è interrogata sui cattivi insegnamenti di Gomorra e di Saviano. Ed è la stessa società “critica” che oggi cavalca il “De Laurentiis contro”.

Come il sindaco di Brindisi che incontrò i contrabbandieri

La decisione di de Magistris ricorda un sindaco di Brindisi che ricevette una delegazione di contrabbandieri di sigarette in crisi per via dell’operazione “Primavera”, una grande operazione di pulizia coordinata anche dal compianto Nicola Calipari il dirigente dei Servizi ucciso dal fuoco amico americano a Baghdad nel corso della liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.

Ma siamo seri, è mai tollerabile che il sindaco di una capitale che fu alimenti il fuoco delle polemiche senza senso? E se dovesse accadere qualcosa di brutto, sabato sera, se le contestazioni dovessero trasformarsi in atti concreti di violenza, non saremo legittimati a contestare al sindaco il reato di istigazione alla violenza? Ma in che imbuto ci siamo cacciati? Cosa sta succedendo?

Povero Ancelotti e povero Napoli

Povero Ancelotti e povera amata squadra. La prima in casa rischia di trasformarsi in una incomprensibile rissa tra tutti contro De Laurentiis colpevole di avere offeso i napoletani. Come se questi quattordici anni di impegno economico e imprenditoriale di De Laurentiis non avessero contribuito a risollevare Napoli e il calcio napoletano. E per giunta senza mai avere un minimo rapporto con la malavita né con la criminalità organizzata. Se, dunque, dovesse accadere l’imponderabile, sarebbe legittimo indicare il mandante nel sindaco.

De Laurentiis parla troppo e spesso “a schiovere”? Sì. È vero. Si dovrebbe rendere conto che le vacanze sono finite, che è iniziato il campionato è che al massimo dovrebbe parlare il mister. Ma non lo fa. Ce ne faremo una ragione.

Come pensa de Magistris di esautorare De Laurentiis?

Non ai “gentiluomini” delle curve o ai tifosi delle curve con i sostenitori di quella borghesia che convive con i vizi privati e le illegalità pubbliche. Ma agli uomini di legge come il sindaco de Magistris chiediamo di capire in che modo pensano di esautorare dal Napoli calcio la famiglia De Laurentiis? Attraverso quale articolo del codice civile si vuole avviare la procedura della confisca della società?

E chi dovrebbe subentrare alla stessa società? Quale clan? Quale imprenditore? Quale cordata straniera? E chi dovrebbe vendere e a quanto il Napoli? Per caso, nella Repubblica Partenopea del Viceré De Magistris “la proprietà è un furto”?

Che occasione sprecata. A poche ore da Napoli-Milan invece di concentrarci sulla squadra e sul nuovo mister, stiamo facendo il possibile per far saltare i nervi a tutti. Complimenti grandissimi sostenitori del Comandante che non c’è più. Complimenti a questa porzione di tifoseria – delle curve e non – che ricorda che a Napoli la Vandea non è il passato ma continua a vivere nel presente. Speriamo solo che alla fine della nottata, anche il Milan venga sconfitto. Forza Napoli Sempre.

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