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Sarri: «Se rimango a Napoli, voglio avere la percezione che sia possibile ripetersi»

«Il tempo scaduto? Spero che ci sarà un recupero. Il Napoli perderà giocatori a clausole basse. È meglio chiudere una storia prima che si rovini»

Sarri: «Se rimango a Napoli, voglio avere la percezione che sia possibile ripetersi»

Elogio della tifoseria

Sarri: «È normale che vogliano vincere, hanno bisogno di vincere. È una delle tifoserie che non lo pretende neanche. Sono venuti qui per delle emozioni, non perché abbiamo vinto. Resta rammarico perché nel calcio italiano nessuna squadra ha perso facendo più di 90 punti. Resta l’orgoglio di tre record consecutivi di punti; tre anni fa il Napoli era a meno 24 dalla Juventus, quest’anno a meno quattro.

Dopo Firenze ci siamo resi conto che più del secondo posto non avremmo potuto fare. Ci siamo posto il traguardo, importantissimo, quello di fare più di novanta punti. Ho fame, voglio andare a cena, dormire dopo dieci mesi di stress, poi parlerò con la famiglia e deciderò. Se rimango qui, voglio avere la percezione che sia possibile ripetersi.

«Quando ho fame, mi innervosisco. Quando mi innervosisco, dico no a tutti. Se il tempo è finito, ci sarà un recupero. Un giorno o due di recupero su un anno, è il minimo»

«L’inchino? Gesto istintivo di ringraziamento a un pubblico che mi ha dato tutto. Questo stadio è qualcosa di particolare. Ringraziamento dovuto a un pubblico che ci ha dato tutto e ci ha dato tutto non vincendo».

«Se dovessi cambiare, mi piacerebbe andare all’estero. Non mi piacerebbe passare da quest’affetto a un’altra squadra italiana».

Le clausole rescissorie

«Sappiamo che il Napoli ha clausole rescissorie a cifre per cui calciatori di pari livello non ne trovi. Mica trovi un centravanti come Mertens a 28 milioni; non trovi a 8 milioni un centrale come Albiol, vedo difensori che sono stati acquistati per 70 milioni e non sono come Albiol. Il prezzo dei giocatori è lievitato in maniera pesante dopo il rinnovo dei diritti tv in Premier. Nemmeno la società può rispondermi su questo».

«I cori allo stadio la spingono a dire sì? «Il sì è con il cuore. Ho avuto la fortuna di allenare la squadra per cui tifavo da bambino, fortunato perché sono stato amato. Nella vita purtroppo finisce tutto. È bene farla finire quando è bella, prima che si rovini».

Olanda 74: «Ci siamo riusciti a fare come l’Olanda del 74, perché abbiamo perso.

«Reina è un giocatore importante per il nostro modo di giocare, è vitale per uscire dalle pressioni avversarie. È un punto di riferimento in campo e soprattutto fuori, è un personaggio carismatico di grandissima personalità. È un ragazzo straordinario che non finirò mai di ringraziare.

«Quando parlerò di Napoli, pure se andrò in Cina, lo farò dicendo noi

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