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Hamsik, Sarri e le notizie che non piacciono (ma che vanno date)

Essere faziosi non vuol dire plasmare la realtà a proprio piacimento. E la divisione in giornalisti buoni e cattivi, in relazione al gradimento della notizia, è esercizio ingenuo

Hamsik, Sarri e le notizie che non piacciono (ma che vanno date)
Hamsik / Photo Matteo Ciambelli

L’essenza del giornalismo

Stanno succedendo delle cose, intorno al Napoli. È già partita la macchina dell’estate, vale a dire quel movimento di notizie incontrollate che riempie il discorso calcistico quando non ci sono le partite. Nel mare magnum delle indiscrezioni e dei rumors, ce ne alcuni che non sono veri, o meglio che poi si rivelano non veri. Ma ci anche sono le notizie, che sono un’altra cosa: possono raccontare percorsi e non solo esiti, anticipano quella che potrebbe essere la realtà in base a contatti verificati, spifferati, raccontati nei dettagli. Il caso parallelo di Hamsik e Sarri, la ricezione rispetto a queste due vicende di calciomercato, ci ha però invitato a una riflessione: piacciano o meno, le notizie di cui sopra vanno date, è l’essenza del giornalismo In questo caso, si tratta di aggiornamenti che non piacciono alla maggioranza dei tifosi. Ma che sono realtà, al netto dell’epilogo delle vicende.

È un concetto semplice: da tempo scriviamo che Sarri potrebbe lasciare Napoli e andare al Chelsea. Sono in tanti ad averlo fatto, a farlo. Del resto, basterebbe ascoltare l’allenatore senza convertitori di suoni. Ieri abbiamo aggiunto l’indiscrezione sul possibile addio di Hamsik tentato dalle offerte milionarie provenienti dalla Cina. Anche altri giornali e altre testate on line lo stanno facendo. Oggi sono emersi dettagli della mega-offerta cinese.

Noi non sappiamo se queste trattative andranno a buon fine (in alcuni casi non lo sanno nemmeno i diretti protagonisti), ma sappiamo che ci sono, che esistono, che stanno effettivamente avvenendo. È la realtà. E il nostro riportare la realtà non deve essere demistificato rispetto all’esito finale, del resto anche in passato abbiamo letto/scritto di trattative con Milan e Juventus per l’addio di Hamsik. Solo che Hamsik ha deciso di rifiutare, di rimanere a Napoli. Quelle contrattazioni non erano bufale, l’ha ammesso lo stesso calciatore slovacco. Sono esistite realmente. Poi può anche capitare di riportare incontri e offerte che si sono rivelati inventati. Sono errori. Ma il calciomercato è questo, e succede (spesso) che le “voci” corrispondano a realtà che poi non si concretizzano.

Il concetto di nemici

Prima abbiamo parlato di “ricezione” rispetto alle notizie. Bene, anche quello è un grosso problema. Ieri, come spesso ci capita del resto, abbiamo ricevuto insulti dopo il pezzo Sarri/Hamsik, da alcuni siamo stati inquadrati come “nemici” del Napoli. Ed è francamente inaccettabile (oltre che risibile), perché un conto sono le notizie, l’essenza del giornalismo – vedi sopra. Ed un altro è la faziosità delle analisi che nel nostro caso cerchiamo di rendere poco oltre il nome della testata. Abbiamo la faziosità nel Dna, ma facciamo i giornalisti. E proviamo a raccontare quel che accade nella e attorno alla nostra squadra. Anche quando si tratti di scenari sgraditi. Altrimenti saremmo creatori di realtà.

Certo, poi sappiamo com’è il calciomercato. Si rischia di scrivere una cosa ed essere smentiti. Ma non si tratta di “andare contro”, spesso i rumors riportano suggestioni di un giorno, una settimana o un mese che poi non diventano operazioni reali. Come successo per Hamsik alla Juventus, per dire. Come potrebbe succedere per Sarri al Chelsea o Hamsik in Cina, trattative di cui abbiamo certezza e che dovevamo riportare. La divisione in guelfi e ghibellini, tipica del giornalismo sportivo e soprattutto calcistico, scolora nell’evidenza di questi fatti. Non ci si nutre solo di affari ufficiali e ufficialmente chiusi, ma anche di tutto quello che gira intorno. E dividere la classe in buoni o cattivi, in relazione al gradimento che suscita una notizia, è un esercizio quanto mai ingenuo.

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