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La cessione di Jorginho per 45-50 milioni è una grande vittoria di Sarri

Il Manchester City acquisterà un calciatore valorizzato grazie a un sistema di gioco perfetto per le sue caratteristiche. È la grande forza di Sarri, tecnico sistemico.

La cessione di Jorginho per 45-50 milioni è una grande vittoria di Sarri

Storia di una valorizzazione

L”arrivo a Napoli di Jorginho rappresentò una sfida alle convenzioni. Sì, perché il Napoli di Rafa Benitez era una squadra tatticamente diversa rispetto a quella di Sarri, meno intensa e con due centrocampisti centrali alle spalle di un trequartista. Una soluzione tattica che non coincideva al gioco di Jorginho, al suo essere un perfetto regista di un centrocampo a tre, con due mezzali al suo fianco. Eppure, i primi tempi furono pure positivi. Il Napoli innestò qualità nella sua manovra, riuscì a sostenere la scarsa fisicità di Jorginho, alzando la sofisticatezza della sua manovra grazie alle intuizioni dell’italobrasiliano.

La seconda stagione fu più interlocutoria, Jorginho soffrì la scarsa efficacia tattica della squadra e divenne una seconda scelta. Anche all’arrivo di Sarri, la sua situazione era complessa: Valdifiori aveva anticipato o seguito il suo tecnico all’Empoli, era praticamente certo del ruolo da titolare. Anzi, la stagione 2015/2016 iniziò proprio con lui in cabina di regia, il legame chimico con Sarri sembrava inscindibile. Poi nacque un altro Napoli, con Jorginho, Allan ed Hamsik. Il Napoli del tiqui-taca vertical, del possesso palla, dell’intensità, del 4-3-3 con Higuain, Insigne e Callejon. Jorginho nel cerchio di centrocampo, a dettare i tempi del gioco. Una formula rimasta invariata fino ad oggi, due anni dopo.

Ieri, oggi e domani

La grande forza di Sarri, nei suoi tre anni a Napoli, è stata quella di individuare e migliorare continuamente un sistema di gioco perfettamente aderente alle caratteristiche dell’organico a disposizione. Tutti i meccanismi del tecnico toscano discendevano direttamente dalle qualità dei suoi calciatori, erano parametrati ad esaltare il loro talento. È il grande pregio degli allenatori sistemici.

Jorginho è stato uno dei calciatori più stimolati dal lavoro di Sarri. Ha saputo interpretarlo perfettamente, ha saputo interiorizzarlo, è cresciuto in maniera esponenziale insieme alla squadra. Fino a colpire al cuore un altro allenatore sistemico, Josep Guardiola detto Pep. Che, per dirla semplice semplice, spenderà 45-50 milioni di euro per portare a Manchester un regista formatosi nell’Hellas Verona. Che ha vissuto un anno in prestito alla Sambonifacese. E che era arrivato a Napoli sfidando le convenzioni, fino ad imporsi come il migliore e più continuo regista del campionato italiano, perfetto metronomo di un calcio costruito su misura per lui.

Una vittoria di tutti

Ecco, il punto è questo: Sarri è un tecnico sicuramente esclusivo, che lavora su un gruppo ristretto di calciatori; ma in questo modo permette ai suoi prescelti di raggiungere vette francamente non pronosticabili. Jorginho al Manchester City è una sua vittoria assoluta, e allo stesso tempo non è una sconfitta del Napoli. Per un motivo semplice, che abbiamo spiegato qualche giorno fa in questo articolo: «In un ambiente di gioco diverso, Jorginho potrebbe risultare meno performante, meno efficace. O meglio: potrebbe essere “sostituito” da profili immediatamente più adatti, più vari nell’impostazione. Il fatto che Ancelotti non sia un tecnico sistemico tenderebbe a depotenziare parte del suo portfolio tecnico».

Il Napoli sta chiudendo un’operazione fantastica, per impatto sulla rosa e sui conti. Calcio&Finanza, oggi, ha riportato le cifre (altissime) della plusvalenza generata dal prossimo passaggio di Jorginho al City; il sostituto dell’italobrasiliano è già in rosa, si chiama Diawara, e un co-titolare con caratteristiche diverse non potrà che aiutare Ancelotti. Nel frattempo, Jorginho lavorerà in un contesto più affine alle sue qualità, con un allenatore ideologicamente vicino a Sarri – pur con tutte le differenze e le proporzioni del caso. È tutto giusto, e i meriti vanno divisi equamente tra Jorginho e Sarri. Il Napoli si gode un perfetto lavoro di selezione e valorizzazione, e può guardare con serenità al futuro.

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