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La Gazzetta: «Allegri aveva già pronto il sorrisino di superiorità, fino a Koulibaly»

Garlando: «Non sempre può bastarti una giocata, ha deciso che ci si diverte solo al circo e ha rinunciato a giocare. Sarri si è meritato l’impresa»

La Gazzetta: «Allegri aveva già pronto il sorrisino di superiorità, fino a Koulibaly»

Così Luigi Garlando

“Tutto quello che è accaduto ieri a Torino è stato assolutamente logico. Così logico da apparire giusto. Sarri ha scommesso sul gioco, come fa da quando ha smesso di fare il bancario, e ha vinto. Allegri ha puntato troppo sulla sua solidità difensiva, come fa da quando ha deciso che ci si deve divertire solo al circo, e ha perso. Se hai la corona di campione e decidi di difenderla restando all’angolo con i guantoni davanti alla faccia e tenendo l’avversario lontano solo con il jab, senza neanche preoccuparti di caricare il pugno con l’altra mano, ci sta che ti possa arrivare sul muso un gancio che ti stende un secondo prima del gong”.

Allegri era già pronto a presentarsi in sala stampa per spiegare che a lui interessa solo il risultato e che gli piace vincere gli scudetti anche così, insofferente alle prevedibili critiche per una gara troppo avara. Aveva già pronto il sorrisino di superiorità, ma Koulibaly gliel’ha strappato dai denti.

E ancora: “Un tecnico ha il diritto di giocarsela come vuole, ma se hai a disposizione Pjanic, Dybala e tutta quella batteria offensiva, capace di segnare 3 gol al Bernabeu e rappresenti un club come la Juve, devi anche sentire il dovere di giocarti il match-point con più coraggio. Non sempre può bastarti una giocata; non sempre ti esce uno Zaza dalla panca”.

A proposito del Napoli, scrive: “Non era mai successo che Sarri uscisse imbattuto dallo Stadium. Si è meritato l’impresa per la fede cocciuta nelle sue idee, per la scelta all’alba della carriera mai rinnegata: costruire invece di distruggere, rincorrere la palla, tenerla, giocarla. Non ha smesso di farlo neppure ieri, ora Sarri e tutto il Napoli dovranno dimostrare una maturità nuova. Non sarà facile. Ma il vento è cambiato. E le spalle di Kalidou Koulibaly sono enormi.

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