Due argentini che hanno fatto innamorare Napoli, e oggi il condottiero Maurizio Sarri. Il pubblico azzurro si è sempre nutrito di grandi passioni.
Diego
Nato a Napoli, ho vissuto la mia meravigliosa infanzia in provincia negli anni d’ oro, quando si giocava per strada col Super Santos, pietre a terra e dribbling tra le auto. Quando per una punizione venuta bene o una rovesciata che ti costava dolori per giorni e ginocchia sbucciate, i tuoi compagni ti guardavano stupiti esclamando: “ohà e chi si Maradona?!”. Ecco, proprio lui, Maradona. Il mio “giorno all’ improvviso”. Noi siamo quelli vissuti con questa figura magica, benevola, quasi mitologica…che quando non giocava dal primo minuto, l’ unica cosa che c’ interessava era “ma quann trase Maradona”. Come se fosse onnipotente (e lo era). Io sono uno di quelli che la domenica alle tre scendeva nel cortile, accendeva la radio in auto e aspettava che Sandro Ciotti chiedesse la linea dal San Paolo…”Napoli in vantaggio, ha segnato Diego Armando Maradona”. E poi, dalla gioi,a si faceva tre volte il giro dell’ auto urlando GOOOOOOOOLLLLL!
Pocho
Poi Diego è andato via e, dicimmece a verità, nessuno ci ha capito più niente. L’ altalena continua tra A e B, Naldi, Corbelli, il fallimento, la risalita. E poi è arrivato lui: Ezequiel Ivan Lavezzi!
Avete presente quando a 10 anni vi innamorate della vostra compagna di classe e poi la rivedete dopo 15/ 20 anni e vi scoppia il cuore? Ecco. Io ringrazierò questo ragazzo argentino di Villa Gobernador Galvez per tutta la vita perché mi ha fatto rivivere le stesse gioie, lo stesso entusiasmo di un tempo. Ha riacceso in me la passione con la sua anarchia calcistica, con la sua testa bassa in mezzo alle difese di Inter, Milan e Juve, con la sua strafottenza, il carisma di un nuovo capopopolo. Lui è l mio secondo “giorno all’ improvviso”.
Il primo gol contro l’Udinese, il gol a Roma contro i giallorossi, il gol contro il Milan nella sconfitta al San Paolo. Quella volta, in Curva B, ci chiedevamo cosa avesse fatto per battere Abbiati. Nessuno aveva visto nulla, da lontano. Il 3-1 col Chelsea in casa (le lacrime sugli spalti al fischio finale); la trasferta di londra (una delle partite più emozionanti mai vissute per me che ho avuto la fortuna di esserci, nonostante il risultato finale); la Coppa Italia contro la Juve a Roma; le lacrime al suo addio.
Maurizio
Ci sono calciatori dal grande valore tecnico che hanno rappresentato con onore la città ed hanno onorato i nostri colori. E poi ci sono uomini che i nostri colori se li sono tatuati nel cuore, e mai nessuno di noi li dimenticherà. Tre anni fa abbiamo avuto l’ immensa fortuna di pescarne un altro, inatteso, e per questo ancor più bello: Maurizio Sarri, un condottiero!
Non so fin dove ci condurrà. Se riuscirà ad abbattere il muro e conquistare il fortino, come l’ onnipotente Diego tanti anni fa. Quello che so è che noi tifosi del Napoli, simm gente e’ passione, indipendentemente dalle vittorie, ed è questo che ci rende speciali, diversi ed invidiati da tutti gli altri. È dal 1926 che noi viviamo il nostro “giorno all’ improvviso”!