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Sassuolo-Napoli, Hamsik in dubbio: per Marek è una stagione complessa

L’intervento alle tonsille e le noie muscolari di questi giorni sono l’ultimo capitolo di un’annata di alti e bassi, condizionata da una forma fisica spesso deficitaria.

Sassuolo-Napoli, Hamsik in dubbio: per Marek è una stagione complessa

Tonsille e noie muscolari

Marek Hamsik ha giocato tutte le partite di questo campionato. Non è stato inserito per due volte nella formazione titolare (contro l’Atalanta, a Bergamo, e contro la Roma), ma è subentrato in entrambe le occasioni. Ha segnato 6 gol, una cifra bassa ma comunque in linea con le medie degli ultimi anni, dal 2013 a oggi. L’anno scorso ha fatto eccezione, per lui è stata una stagione strepitosa: 12 marcature in campionato, una in Coppa Italia, altre due in Champions. Per un totale di 15, la sua miglior annata di sempre dal punto di vista realizzativo e del rendimento.

Il segnale riguardo la stagione complessa di Marek non va quindi ricercato nei numeri. Piuttosto, nelle sue prestazioni e nella sua continuità fisica. L’inizio è stato balbettante, poi è arrivata la crescita: il gol al Torino ha dato il via a quello che sembrava il rilancio definitivo di Marek, altre due reti di fila e la percezione di una condizione in progressivo miglioramento. Poi, ecco di nuovo un piccolo calo: l’uscita al 45esimo con la Lazio, la panchina con la Roma, e il problema muscolare che ha interrotto in anticipo la sua Napoli-Genoa.

Sono passate quasi due settimane, Sassuolo-Napoli si avvicina e Hamsik è ancora in dubbio. Le notizie di oggi riferiscono di un riassorbimento di questo piccolo infortunio, di un allenamento in palestra. Ma nel frattempo Marek non ha mai lavorato davvero, almeno sul campo. È stato sottoposto a un intervento alle tonsille che era previsto per l’estate, e che è stato anticipato in modo da coincidere con la sosta del campionato. E con questo piccolo fastidio all’adduttore, che gli ha precluso anche la partecipazione alla tournée della sua Nazionale in Thailandia.

Rush finale

Con nove partite da giocare in sette settimane, le ultime della stagione, tutto potrebbe rientrare nel cassetto potenziale delle “precauzioni”. Hamsik rappresenta e occupa una parte importante, se non fondamentale, nel gioco del Napoli, e l’idea che possa essere al massimo per il rush finale ha sicuramente avuto un peso importante nelle valutazioni di Sarri e dello staff medico del Napoli. La squadra azzurra, dopo il Sassuolo, avrà una settimana “vuota” in cui preparare Napoli-Chievo. Poi verrà il tour de force tra il 15 e il 22 aprile: Milan-Napoli, Napoli-Udinese e Juventus-Napoli. Sarà il segmento decisivo della stagione, soprattutto in chiave-scudetto.

Ecco, pensare che il lavoro su Hamsik possa essere “calibrato” perché si presenti al massimo per questo ciclo di gare, può essere una lettura realistica della situazione. In un’annata caratterizzata da difficoltà sparse, da periodi di condizione precaria, diventa fondamentale capire fin dove può spingersi l’attesa di e per Hamsik. E, soprattutto, individuare quale può essere la versione migliore del capitano slovacco, guida carismatica ma soprattutto tecnica del sistema di Sarri. La partita contro il Sassuolo, anche per questo, non darà grandi indicazioni. Se pure Hamsik dovesse essere convocato, difficilmente sarà in campo. Vedremo se sarà per necessità o per scelta, in attesa delle partite più importanti nella storia recente del Napoli.

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