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Zielinski e una crescita ancora lenta. A centrocampo resta il quarto del Napoli

Merito di Hamsik, della forma strepitosa di Allan. L’occasione di ieri non è stata sfruttata al massimo, Zielinski è la prima alternativa ma non può impensierire (ancora) i titolari nel ruolo di mezzala.

Zielinski e una crescita ancora lenta. A centrocampo resta il quarto del Napoli

Come sta Zielinski

Noi vogliamo bene a Piotr Zielinski, ed è necessario partire da questo piccolo postulato. Secondo noi, è l’acquisto perfetto “da Napoli”, ovvero che il Napoli deve fare. Un talento riconoscibile, da sviluppare, un’operazione programmatica di valorizzazione tecnica e/o economica. Comprato a 22 anni, oggi va per i 24 ed ha sempre e ancora le potenzialità per entrare di peso nel grande calcio europeo.

La gestione di Piotr Zielinski versione 2.0 è stata all’insegna della e delle necessità: schierato dove e quando serve, ha un minutaggio importante (poco meno di 1500 minuti in campo per 28 presenze stagionali), un rendimento grezzo positivo (4 gol e un assist decisivo in campionato, più altre due reti in Champions) e dà la sensazione di essere un elemento perfettamente integrato nei meccanismi di Sarri, nelle rotazioni blande ma esistenti del tecnico toscano.

C’è però una percezione negativa, rispetto allo scorso anno: un percorso evolutivo rallentato nel ruolo di mezzala. Ieri, al posto di Hamsik, la prestazione di Zielinski è stata appena sufficiente. Possiamo azzardare anche un “quasi sufficiente”. Non pervenuto nei momenti topici del gioco, è stato autore di una buona percussione in area stoppata dai centrali atalantini (sul finire del primo tempo). Le statistiche del match parlano di un contributo che fa fatica ad andare oltre i normali compiti associativi di un calciatore del Napoli, siamo all’80% di passaggi riusciti su 65 palloni giocati, nessun guizzo degno di nota o comunque di una qualità tecnica inferiore a quella di Hamsik, ma comunque importante.

Un discorso comparativo

Il vero problema di Zielinski è comparativo. Nei confronti di Hamsik, soprattutto della versione recente del capitano del Napoli. Anche ieri, appena entrato – e nonostante la settimana passata a combattere con la tonsillite -, lo slovacco ha creato due volte i presupposti per il gol. Certo, anche la condizione in calo dell’Atalanta ha avuto il suo peso su questa dinamica, ma Hamsik si è subito calato nei meccanismi della partita, ha sbagliato una conclusione semplice ma ha appoggiato alla grande il perfetto lavoro da pivot di Mertens.

Lo stesso discorso si può fare in riferimento ad Allan. A Bergamo, per il centrocampista brasiliano, un’altra prestazione mostruosa per intensità e perfetta aderenza tecnica e tattica al sistema del Napoli. L’ennesima conferma di un periodo di forma strepitoso, di un processo di crescita che sembra portare sempre più su i confini della forza, dell’incidenza sul gioco. Insomma, Allan è il perfetto elemento a completamento del centrocampo del Napoli. Il fosforo e le geometrie di Jorginho, la regia avanzata di Hamsik. E poi più Allan che Zielinski, almeno in questo momento. La versione offensiva, e raffinata nel palleggio, con Piotr, Jorginho e Hamsik è un’ipotesi che l’impatto totale del brasiliano ex Udinese non può contemplare.

E che non può stuzzicare Sarri, un anno dopo la controrivoluzione di Madrid. Perché se Zielinski, utilissimo e bravissimo nel ruolo di alternativa a tutto campo, stenta da titolare, in un’occasione così importante – mentre Allan continua a giganteggiare -, allora il destino si compie facilmente. E Allan diventa titolare imprescindibile, giustamente. Senza recriminazioni, almeno fin quando non riprenderanno le rotazioni “scientifiche” (da qui a tre settimane ripartirà l’Europa League).

Domani

Quindi, niente paura. E soprattutto niente bocciature. Però una riflessione: Zielinski, in questo momento, è la prima alternativa di Sarri a centrocampo. E anche sull’esterno offensivo (ieri ha sostituito Insigne nello slot di laterale sinistro). Nessun declassamento, ma solo la certezza che ad Allan non si può rinunciare, ora come ora. Anche l’anno scorso andò in questo modo alternato: un periodo per il polacco, un altro per il brasiliano accanto all’inamovibile Hamsik. È il bello di avere un organico completo, a centrocampo il Napoli è numericamente e qualitativamente equilibrato. Se non perfetto.

Del resto, se Allan continua così fino a maggio è manna dal cielo. Zielinski riconoscerà la superiorità di chi gli sta davanti, e proverà a cogliere le sue buone occasioni. Servono tutti, per il finale di stagione che sta arrivando. Soprattutto se, come Piotr, offrono situazioni alternative, di variabilità rispetto al gioco consolidato. Ricordate all’andata, contro l’Atalanta? Ecco, fu proprio Zielinski  a iniziare l’opera di demolizione dello spaventapasseri Gasperini. Tutto torna, tutto tornerà utile.

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