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Sor Tuta ribadisce la mutazione del Napoli: più pratico che bello

Il fiammante Mertens che ora abiterà a Bergamo e non più a Crotone. La crescita di Alien-Allan

Sor Tuta ribadisce la mutazione del Napoli: più pratico che bello

FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 21A GIORNATA

“Heri dicebamus”.

Gaetano Salvemini scelse questo storico incipit alla ripresa delle lezioni all’Università di Firenze all’indomani della seconda guerra mondiale, per sottolineare la continuità con un discorso interrotto.

Un riferimento così alto è forse eccessivo.

Ma riprendere il filo dopo una pausa è sempre un’incognita.

La tifoseria più razzista d’Italia

Tocca per prima agli azzurri.

Ed è una trasferta infida. Contro la squadra più rognosa e più in forma.

Ostico il terreno di gioco. Non solo per le mille buche da oratorio di periferia.

Ma anche per la tifoseria più razzista d’Italia.

Tutti aspettano l’inciampo.

Tutti aspettano il sorpasso di chi è dietro a un punto.

Sor Tuta ribadisce la mutazione di una squadra che sa ora adattarsi e modellarsi all’impostazione avversaria.

Ora è più bassa, più corta, più stretta.

Una squadra che sa ora abbandonare la bellezza per la praticità.

Sarà un’azione dal contropiede più classico e più ovvio a sancire il successo.

Il Fiammingo residente a Crotone

Il Fiammante Fiammingo, da settimane residente a Crotone, va in rete dopo 910 minuti di astinenza e inchioda il Napoli  in vetta. 

Si trasferirà a Bergamo ora, chissà per quanto tempo.

Per via di quei due centimetri di scarpa che pare fossero oltre la linea del Var. Ignorando invece il gol negato a Mareshark sul finale, per me assolutamente regolare.

Una vittoria preziosa.

Alien-Allan

Che ha un nome. Allan Marques Loureiro.

Traccagno soldatino di Rio.

Il nostro Alien-Allan.

La crescita di questo ragazzo è impressionante.

Non solo fa il solito lavoro oscuro in mezzo al campo. Ma è determinante in fase di costruzione.

Quando Jorginho viene pressato a uomo, come ha fatto Ilicic a Bergamo, è lui a prendere il comando lì in mezzo.

Una vittoria preziosa.

Vittorio Gassman può scorrazzare sull’Aurelia.

E dalla sua mitica Giulietta può mostrare a chi è dietro l’indice e il mignolo irrisore.

Le altre

Ora tutti sul divano  a vedere cosa fanno le altre.

Il Quaglia è il Re di giornata.

Tre reti agli spaesati stilnovisti e record dei goal in serie A.

Tre goal. ma soprattutto tre esultanze. Non gli capitava da quando era nei Pulcini.

Quando uno come Quagliarella a quasi 35 anni fa tre goal in una partita, a me – cosa volete – ritorna alla mente Italia-Svezia e il faccione intontito dello sciagurato Ventura.

La manita della Lazio

Scatenata manita delle Aquile di Ponte Milvio in una gara non facile contro i Pandoro clivensi.

Attacco stellare in cui brilla la stella Sergeij, meraviglia del creato, lui non croato ma serbo, negandoci così un bel gioco di parole.

Saranno determinanti per gli scontri al vertice, queste gigantesche Aquile, ormai confermatesi terza forza del campionato.

Dietro spariscono tutte.

Inter-Roma

Il big match di giornata lo consumo in una pessima bettola di via Foria per fortuna felicemente distratto dall’allegra compagnia degli amici Attori Indipendenti in festa perenne.

Impreco contro lo sciapo spaghetto alle vongole quando il furbo Faraone si fa beffa di Santon per portare in vantaggio i Sangue-Oro.

Sciapissimo è anche il baccalà congelato e insopportabilmente stopposo.

E allora Nosferatu Parapet rimedia.

Toglie dalla tavola lo stoccafisso Gagliardini  e  propone quella provola affumicata di Brozovic.

Peggiora l’umore un velleitario orribile aglianico aggravato di eccessivo tannino.

Ci vorrebbe un bianco, ma qui (incredibile) proprio non ne hanno.

Di bianchi ne vagano a dismisura a San Siro, ma tutti non strutturati, poco frizzanti e privi di vitalità.

Se ne accorge Eusebio, che fu un tempo cameriere a Pescara e conosce il mestiere.

Così, nel tentativo di dare nerbo e personalità, inserisce Bruno Peres e Jesus.

Neri molto annacquati, che si porteranno sul groppone la responsabilità del pari di Vecino.

Ecco il Babà!

Risultato perfetto, per chi è azzurro dentro. E per chi vuole chiudere dolcemente la cena.

Tutti all’assalto del piattone a centro-tavola.

Poi tutti all’unisono: “Ma stu babbà è salato!”.

Come, ovviamente, il conto.

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