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Il Var non ne azzecca una, la bellezza del gol di Mertens mette d’accordo tutti

Il commento al campionato di Nello Mascia: la Juve mollacciona e le due espulsioni di Verona, i casi da moviola a Napoli e una giornata ambigua, soprattutto per arbitri e Var.

Il Var non ne azzecca una, la bellezza del gol di Mertens mette d’accordo tutti

Falli da dietro – Commento alla 22esima giornata del Campionato 2017/2018

Insomma non ne azzeccano una.

A Verona è difficile giudicare se degli ergastolani sia più brutto il gioco o la maglia che indossano.

Facile intuire che così com’è combinata, la squadra di Acciughina non va da nessuna parte.

I Pandoro sono tosti e non concedono nulla. Valli a scardinare i cinque difensori schierati da Maran, lì dietro. Impossibile.

Poi uno dietro l’altro i due episodi inattesi.

Episodi così gratuiti da generare in molti malpensanti (e ce ne sono, credetemi) il sospetto che siano addirittura pilotati.

Sabien Bastien ventunenne esterno con un breve passato ad Avellino, si fa espellere con due ingenuità che nemmeno all’oratorio di San Giovanni Bosco.

Due falli inutili a centrocampo in due minuti sul non irresistibile Asamoah.

Vabbè 10 contro 11. Ora tutti si aspettano il gol ergastolano.

Ma gli ergastolani sono così fiacchi e mollacconi che manco con un uomo in più sono in grado di sbloccarla sta partita.

Ed ecco a voi Fabrizio Cacciatore!
Difensore di una certa età cresciuto nelle giovanili juventine.
E a tempo perso showman di periferia.

L’arbitro lo invita a lasciare il campo. Lui chiede spiegazioni.
Poi esibisce il famoso “gesto Mou”.

Rosso anche per lui.

Ergastolani via libera.
C’è chi teme che, andando avanti così, la partita venga sospesa per mancanza di calciatori clivensi.

Decisione giusta?
Regolamento alla mano pare di sì.

Ma la domanda è sempre la stessa.
A parti invertite l’arbitro avrebbe agito con la stessa equità di giudizio?

Koulibaly, Masina e la bellezza

Il generoso sole napoletano ospita Crisantemo Donadoni perennemente col dente avvelenato.

Ha di fronte il più brutto Napoli della stagione, almeno nel primo tempo.

Verdi non regge all’emozione del San Paolo e decide di squagliarsela dopo appena due minuti.

Intanto le veementi scorribande degli esterni felsinei seminano il panico nella difesa azzurra.

Crisantemo si dispera per un braccio in area dell’Imperatore nero.

Poi il rigore per la manina appoggiata sulla spalla di Lazarillo.

Tutti col bilancino a pesare la leggerezza o la pesantezza della trattenuta.

In entrambi i casi rigori dubbi.

Con qualche significativa attenuante.

Il senegalese fa di tutto per mozzarsi il braccio ma non ci riesce.

Tutti i commentatori all’unisono riconoscono che in tutta Europa la trattenuta di Masina è sanzionabile.

Sarà ancora la bellezza a mettere d’accordo tutti.

Ci penserà la ennesima meraviglia del Fiammante Fiammingo a ricordare a tutti che il senso del calcio è gioco e divertimento.

Una vittoria ottenuta comunque 11 contro 11.

In una giornata ambigua come questa non è un risultato trascurabile.

Crotone, Guadagnino ed Er Pomata

Cosa succederà dopo, non so.
Non so come andrà a finire.

Non so se avrà la meglio la rosa imperiosa degli ergastolani.

O se avrà la meglio il controllo arrogante dell’universo calcio da parte di un gruppo di potere prepotente e prevaricatore.

Gli esiti dell’inquietante caso Politano potranno dare una risposta almeno a questo interrogativo.

Non so come andrà a finire.

A questo punto mi sento sempre più al fianco di Sor Tuta che, fiutando l’aria che tira, afferma con orgoglio: “ll nostro obiettivo è la bellezza, divertirci e far divertire. Poi, alla fine, tireremo le somme e vedremo dove saremo riusciti ad arrivare. Non possiamo paragonarci alla Juventus, loro sono nettamente superiori in tutto”.

Sono lungo e dovrei dire altro.

Dovrei dire che non ne hanno azzeccata una a Crotone negando agli Squali un gol sacrosanto di Ceccherini.

Non ne hanno azzeccata una a San Siro regalando la vittoria a Ringhio, tutto sommato giusta, ma con un goal di Cutrone segnato col braccio.

Dovrei dire della crisi dei Sangue-Oro. Che pare sia soprattutto societaria.

Dovrei dire del Viperetta e della sua disperazione al goal dallo Zapatone Calippone.
Perchè lui è presidente Doriano sì, ma è soprattutto tifoso romanista.

Dovrei dire del film di Guadagnino che non mi sembra un granchè.
Ma è candidato a quattro Oscar, ed è giusto, da italiani, tifare per lui.

Sono lungo e per fortuna non dirò nulla dei 40 anni del Pomata che a Parma scelse di avere sulla maglia il numero 88.
Per non dimenticare.

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