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Il record di Hamsik è anche il record della mia generazione (post-Maradona)

Siamo cresciuti insieme: noi tifosi giovani, Hamsik, il Napoli. Il gol numero 115 trasforma Marek nel Maradona (numerico) di una nuova squadra da primato.

Il record di Hamsik è anche il record della mia generazione (post-Maradona)

Maradona

Prima di iniziare, prima di iniziare a parlare di Hamsik, voglio chiarire perbene come stanno le cose. Sono un maradoniano, nonostante mia madre non abbia fatto in tempo a partorirmi per farmelo conoscere dal vivo. Un maradoniano di quelli che guardava la (pessima) nazionale argentina allenata da Diego. Di notte, nell’infernale girone di qualificazione sudamericana del 2009. Ho esultato per il gol del Loco Palermo, nonostante non c’entrassi nulla. Insomma, sono cresciuto con Maradona: il cordone ombelicale esisteva ed esiste, eccome.

Però, detto questo: che liberazione, che liberazione questo gol a Torino. Ma non per Hamsik, non per il Napoli, non per il tempo che passava e questo record non si aggiornava. No, non è questo. Non è neanche per me, io semplicemente sapevo che sarebbe arrivato il giorno. Era solo questione di tempo. Semplicemente, non se ne poteva più di sentire la storia della maledizione. Una maledizione che non esiste, anzi che non è mai esistita se non nelle teste e nelle domande di chi credeva di toccare un argomento e invece stuzzicava il niente. Sono stato contento per questo, ho sentito distintamente il fischio finale dell’arbitro immaginario su storie parascaramantiche che non mi appartengono. E che da oggi non esisteranno più, se non la vicenda laterale del gol numero 116. Che arriverà, esattamente com’è arrivato il numero 115. Anzi, stava già arrivando. Di quanto è uscito il tiro a giro di Hamsik nella ripresa? Pochissimo, esatto.

La storia

Detto questo, oggi si è fatta la storia. L’ha detto Sarri, eguagliare Maradona è «una soddisfazione forte». Non possiamo sminuire l’avvenimento di oggi, ma io vorrei leggerlo in un altro modo. In un modo che è nostalgico e antinostalgico insieme, che parla di Hamsik ma parla anche di me. Perché è anche il mio record, oggi: io e Marek ci diamo tre anni e mezzo di distanza, ci siamo conosciuti che eravamo due adolescenti e oggi siamo due aspiranti uomini. Siamo cresciuti insieme, e insieme a noi è cresciuto il Napoli. Fino al primo posto, anzi a un primo posto solitario che è stato nostro e che ora è tornato nostro, sembra una cosa di poco conto e invece è la seconda volta che succede in 28 anni. L’ultima volta, nel 2015/2016. La penultima, nel 1990. Non ero ancora nato.

Ecco, il fatto che tutto questo sia avvenuto oggi è davvero importante. Segna una cesura, un taglio col tempo, ora posso dire che Hamsik è il mio Maradona, è il Maradona del mio tempo, anzi numericamente (e solo numericamente, perché resto un maradoniano) diventerà anche meglio. Il mio record è il suo record, l’ho scritto sopra, e lo riscrivo perché sono orgoglioso di lui. Sono anche un Hamsik addicted, perché cambiano i tempi e cambiano anche le definizioni, oggi si usano gli anglismi e va bene così. Ho sempre difeso Marek, l’ho sempre ritenuto un talento superiore e non ho mai ritrattato, questo non vuol dire che in alcuni momenti non abbia pensato che Hamsik possa essere limitante, per il Napoli. Ma i sentimenti hanno un loro valore, hai voglia di fare il cinico. Ci sono delle volte in cui non riesci. A me capita con Hamsik. È una bella sensazione.

Il Napoli

E sarebbe bello se questo mio pensiero diventasse una cosa oggettiva, un risultato (ancora più) storico. Hamsik che diventa il (nuovo) Maradona, magari non per qualità del gioco (quello è impossibile) ma per l’impatto. Sulla storia del Napoli, sulla storia del calcio in generale. Ecco, ora qualcuno starà facendo gli scongiuri. E avrà ragione. Ma io credo molto nel futuro, nel fatto che le cose belle possano succedere. Non credevo che Hamsik potesse mai davvero superare Maradona, però ho iniziato a crederci mentre il traguardo si avvicinava. Ho sviluppato la consapevolezza che stava per succedere. E poi è successo, è stata solo questione di tempo. Pensare che la piccola grande storia di Hamsik possa espandersi fino a quella del Napoli è una follia. Ma è una follia che può evolversi, può diventare lucida follia. E poi speranza, e poi speranza verificata, e poi ambizione, e poi obiettivo tangibile, possibile. Non so a quale step siamo, ma è suggestivo e impegnativo pensare che stiamo andando avanti. Io, voi, tutti, con Hamsik e il Napoli.

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