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Feyenord-Napoli 2-1, pagelle / Dicembre nero, disastro Albiol e depressione ucraina

Una partita orribile. Il senso dei pochi minuti di Rog. Ounas avrà un posto stabile nel 2020 (forse)

Feyenord-Napoli 2-1, pagelle / Dicembre nero, disastro Albiol e depressione ucraina

REINA. Non è la notte dei miracoli, cara Ilaria, e in terra olandese Pepe si ritrova folletto verde e disoccupato e ben due gol al passivo. Quando non è destino, e stasera non lo era, escono le combinazioni più grottesche – 6

Doje tiri, doje gol, doje frittur – 5,5

Senza macchie

MAGGIO. Intendiamoci, il veterano Maggio continua a fare il suo, senza macchie particolari e guadagnandosi la pagnotta della sufficienza. Epperò, a lungo andare la fascia destra si “normalizza” peggio che con Hysaj e abbiamo detto tutto – 6

Ha trentacinque anni ed è uno dei migliori in campo, stasera. Lo fa capire subito, quando dopo una sola manciata di secondi tenta addirittura il primo tiro. Non si può non sottolinearlo – 6

Il senso di Mario Rui

MARIO RUI dal 63’. La perdita della sinistra, in senso di fascia, è una voragine sanguinosa per l’ideologia sarrita e Mario Rui non blocca affatto l’emorragia. Né quando parte dall’inizio, né quando entra dopo. Il senso del suo acquisto, per le sue condizioni fisiche, è un mistero doloroso. Molto – 5

La cosa più avvincente che fa è bagnarsi i capelli prima di entrare in campo nonostante il gelo – 5

ALBIOL. Parte benissimo ed è sponda preziosa nell’azione del vantaggio azzurro. Indi conferma la sua involuzione difensiva degli ultimi tempi: Jorgensen e St. Juste gli sbucano alle spalle beati e allegri e infilano di testa Pepe. Che fine ha fatto Albiol? – 4,5

Non lo so, Fabrizio, ma così è inguardabile – 4

KOULIBALY. La squadra si spegne per le notizie provenienti dal fronte ucraino ma lui, fiero pilastro, mantiene la linea e le prende tutte di testa, quelle di sua competenza – 6

L’ho visto cadere, nel secondo tempo. Non ricordo chi lo ha buttato a terra. Mai visto Kalidou franare così sotto i colpi avversari – 5,5

HYSAJ. Copre copre copre ma non contrasta per nulla la spinta del pareggio olandese – 5

In Italia a sinistra non funziona nulla. Stasera neanche nel Napoli – 5

Allan alla Vasco Rossi

ALLAN. Persino lui, stasera, vuole stare spento, per cantare con Vasco Rossi. Un mastino opaco – 5

Però è uno degli ultimi ad arrendersi in campo – 6

ROG dal 60’. In due anni continua ad avere solo ritagli e manciate di minuti, nonostante il talento e la voglia di fare. Tutto questo ha un senso? – 6

No, non ce l’ha. Potremmo spendere parole sulla mancanza di senso all’assenza di Rog in campo proprio in un momento in cui la luce nelle teste di quasi tutti gli altri è spenta, Fabrizio – 6

DIAWARA. Amministra senza osare in una partita in cui il Napoli gioca solo i primi venti minuti – 6

La punizione che batte per il gol è bellissima – 6

Sarà la prossima volta

HAMSIK. Gli scippano all’ultimo secondo un gol a botta sicura. Il resto è la solita solfa senza acuti, mediocre nel vero senso del termine – 5

L’uomo del “sarà per la prossima volta”. Peccato che in questo caso non ce ne sia un’altra – 5,5

CALLEJON. Di fronte ha un esordiente men che ventenne ma non ne approfitta quasi mai, se non per un rigore che l’arbitro inglese si rifiuta di vedere. Quando il sarrismo segna il passo in velocità e palleggio, Callejon è un vagabondo che ha perso la strada – 5

Sarà il freddo, ma è come se si nascondesse dietro le maniche lunghe della maglietta e i calzettoni come autoreggenti. Sembra essere in campo per sbaglio. Svogliato, quasi un fantasma. Che depressione vederlo così – 5

Viva viva l’anarchia

OUNAS dal 74’. Entra e strattona con un paio di giocate i compagni dormienti. Ma si sa: è un talento anarchico senza disciplina e troverà posto stabilmente nel 2020 – 6

Ahahhahahahaahhahahaha (il voto è chiaramente una provocazione, anche se per la freschezza del cervello meriterebbe almeno un 6,5) – 8

MERTENS. Un lampo, uno solo, al 18’: anziché tagliare per Callejon, dialoga con Hamsik e si ritrova finalmente solo davanti al portiere. Un falso allarme, purtroppo – 5

Dopo quel lampo, il blackout – 5

La luce in mezzo al tunnel

ZIELINSKI. Neanche due minuti e battezza la sua novella vice-Insignità con un gol facile e potente. Nella fascia di sinistra è quello che si dà più da fare, con i suoi piedi e le sue qualità. Ed è una novità positiva, l’unica di stasera – 6,5

La luce nel dramma del buio più pesto – 6,5

SARRI. Il primo obiettivo della stagione, gli ottavi di Champions, è saltato. E dicembre è cominciato nel peggiore dei modi, dopo l’ouverture bianconera. D’accordo, avesse avuto Higuain stasera sarebbe finita diversamente. Ieri però ha rimpianto Milik. Il sarrismo in crisi è un’ideologia contorta: Milik era in campo a settembre contro lo Shakhtar e allora invocammo Mertens, nella sua fase migliore. Andiamo a casa in una partita purtroppo decisa altrove, in Ucraina. Ma resta la soddisfazione in Champions di aver ripetuto con il Manchester la mezz’ora di calcio più del mondo, dopo quella con il Real – 5

Io invoco solo il Padreterno, Fabrizio. E, invocandolo, mi taccio – 4

ARBITRO OLIVER (inglese). A trentadue anni bisognerebbe avere una vista da vedette alpine. Lui, invece, non vede un rigore su Callejon a pochissimi metri da lui – 4

Su questo, invece, non ho lesinato parole che non sono riportabili qui. Ma tanto: sarebbe servito, quel rigore? Solo a fare una partita meno disgustosa, forse – 4

Adottateci!

IL PUBBLICO DEL FEYENOORD. Riempiono lo stadio a zero punti in classifica nel girone di Champions. Una lezione per tutti – 10

È anche troppo poco, come voto. Una sola parola, per loro: ‘Adottatemi’ (a me e agli Ultràs napoletani, che, in vecchiaia, mi trovo a rivalutare) – 10

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