In tre anni, il portiere dello Shakhtar è l’unico ad aver capito il taglio di Callejon, forse nel tempo libero fa il barbiere
Mio padre e la partita non guardata
Mio padre nel pomeriggio mi fa uno strano ragionamento, quell’uomo continua a sorprendermi. La prende larga e mi domanda: “Stasera che facciamo?, e io “Vinciamo, che domande, siamo anche in chiaro su Canale 5”; “Ah, ma io non la guardo, mi pare che quando mi ci metto il Napoli si addormenta un po’”. E che strana famiglia, è tutta una non guardata. Aggiungo che lo avvertirò in caso di gol, poi mi scordo, gli mando il risultato ma non ha ancora visualizzato il whatsapp, ammiro la serenità di quell’uomo.
Non commento mai durante le partite, oggi l’ho fatto, e – involontariamente – ho dimostrato una mia vecchia teoria, ovvero quella che afferma il seguente principio: Maurizio Sarri non ascolta nessuno e fa bene. Nell’intervallo avevo chiesto che venisse sostituito Diawara che mi sembrava addormentato; Sarri non è un tifoso e sa quello che fa e lascia Diawara in campo che nel secondo tempo torna in sé. Amen.
Parliamo un attimo del portiere dello Shakhtar, l’unico, in tre anni, che abbia capito il taglio di Callejón. Forse nel tempo libero fa il barbiere.
I prezzi
Parliamo un attimo degli spalti vuoti del San Paolo, non riesco a capire tutte le cause, vivo troppo lontano. Ascolto quello che dicono gli amici, sia quelli che frequentano lo stadio, sia quelli che non lo frequentano. Diecimila spettatori a Fuorigrotta fa una certa impressione. C’è chi dice che De Laurentiis avrebbe dovuto tenere i prezzi più bassi, c’è chi dice che la gente sceglie e tra Milan, Shakhtar e Juventus sceglie le due di campionato, c’è chi vive lontano e dice che non avrebbe mancato la partita. Se avessi abitato a Napoli stasera sarei andato a vederla ma sono certo che non sarei andato sabato sera a vedere la partita con il Milan, ne avrei vista una non entrambe; è una questione di scelte e io dal mio divano a 800 km non sono in grado di giudicare nessuno, posso solo abbozzare un ragionamento.
Il gol di Insigne
Parliamo un attimo del gol di Insigne, poco prima del secondo dribbling ho pensato: “adesso la mette”, ma non era nemmeno un vero pensiero, piuttosto un’intuizione, quella piccola consapevolezza che nasce dal fatto di aver in squadra e quindi sotto agli occhi un fuoriclasse.
Parliamo un attimo della palla di Hamisk a Insigne nel primo tempo. Parliamo un attimo di quell’azione con cui siamo usciti dalla difesa fino ad arrivare al tiro a velocità doppia rispetto allo Shakhtar.
Parliamo un attimo della velocità supersonica con la quale il Napoli ha realizzato il secondo gol, è una roba impressionante. Il modo in cui Zielinski accelera, come dà la palla a Mertens e come la riceve in cambia, nessuno dei due guarda, entrambi sanno, il gol è dietro l’angolo ed è una meraviglia.
La lista per la spesa
Sarri nell’intervista dopo gara a domanda “Cosa stava segnando sul taccuino dopo 32 secondi?, risponde: “La lista per la spesa di domani”. Potete pure non amarlo, per carità.
Il commento di Roberto Cravero mi fa venire in mente le amiche di mia nonna quando dicevano il Rosario a maggio.
Abbiamo rischiato di vedere un gol di Rog e abbiamo visto un colpo di tacco magico di Mario Rui che, per quanto mi riguarda, esce da Narcos ed entra nel terzino.
Ci vediamo in Olanda.
#IoStoConSarri.