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Uva, direttore generale Figc: «137 stadi in Europa in dieci anni, solo tre in Italia»

Lo stato delle infrastrutture sportive italiane, secondo l’impietosa fotografia di Michele Uva: «Il risultato è che i nostri impianti rimangono semivuoti».

Uva, direttore generale Figc: «137 stadi in Europa in dieci anni, solo tre in Italia»
Michele Uva

Una fotografia impietosa

Le parole di Michele Uva sullo stato delle infrastrutture sportive in Italia sono eloquenti, impietose: «Parliamo di stadi. Negli ultimi 10 anni in Europa sono stati costruiti o ristrutturati 137 impianti per un investimento totale di 15 miliardi di euro. Di questi solo tre in Italia, per un investimento di 150 milioni di euro. Questo dimostra che non c’è stata attenzione per le infrastrutture, vuoi per mancanza di visione vuoi per l’incapacità di valorizzare gli impianti esistenti. Il risultato è che gli stadi rimangono semivuoti, se è vero che nel frattempo 16 milioni di biglietti nella nostra serie A sono rimasti invenduti».

Le parole del dirigente sportivo, attualmente dg della Federcalcio e vice presidente Uefa, sono state raccolte da Calcio&Finanza al convegno ”Infrastrutture per lo Sport” al Politecnico di Milano. È un problema di arretratezza grave per il nostro calcio. Tanto che lo stesso Uva ricorda come «senza investimenti di questo tipo, non può esserci futuro». Nonostante una battaglia importante, ancora in corso, contro la violenza negli stadi: «Stiamo lentamente risolvendo il problema. Solo che la casa è ancora vecchia. La Champions League a Milano è stata universalmente riconosciuta come una delle più belle e meglio organizzate finali degli ultimi anni. Ci siamo riusciti solo perché siamo riusciti a fare squadra. Bisogna ripartire proprio da lì».

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