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Nel frattempo, il Senegal di Koulibaly è a due punti dai Mondiali

Una vittoria o due pareggi nelle due partite finali (entrambe contro il Sudafrica) e sarà Coppa del Mondo, sedici anni dopo il Senegal 2002.

Nel frattempo, il Senegal di Koulibaly è a due punti dai Mondiali

Sedici anni dopo i Leoni della Teranga

Nel 2002, la squadra di Bruno Metsu sconfisse la Francia all’esordio e si arrese solo ai quarti, al golden gol contro la Turchia. Era il primo grande Senegal, Diouf in attacco e Tony Sylva in porta, una storia fantastica di calcio e sorprese. Oggi, sedici anni dopo, i nuovi Leoni della Teranga sono vicinissimi alla seconda Coppa del Mondo della loro storia. Tra di loro c’è anche Kalidou Koulibaly, leader difensivo e uomo d’esperienza, con 21 presenze dal 2015, dopo la scelta di giocare per il suo paese d’origine.

Serviranno due punti in due partite, entrambe contro il Sudafrica, per staccare il biglietto con direzione Russia 2018. Anche queste qualificazioni sono state una strana storia: il primo match contro i Bafana Bafana è stato già giocato, in realtà, ma dovrà essere ripetuto per via dell’arbitro ghanese Lamptey, uno con la passione delle scommesse poi radiato per aver “accomodato” il risultato, portandolo verso l’Over 2.5 con un rigore inesistente e decisivo. Una vittoria nella ripetizione di novembre porterebbe il Senegal ai Mondiali, ma basterebbero anche due pareggi – grazie ai due punti di vantaggio su Capo Verde e Burkina Faso.

Per Koulibaly (e il Napoli), si tratterebbe dell’ennesimo riconoscimento internazionale. Il centrale azzurro, da tempo al centro di voci di mercato che lo vorrebbero in Premier, sarebbe una delle attrazioni della sua nazionale. Che, basta leggere i nomi delle ultime convocazioni, non va oltre Keita Baldé e Sadio Mané, del Liverpool. Per il resto, onesti mestieranti del calcio europeo uniti dal sogno di ripetere le gesta del 2002. Non sarebbe male, in effetti.

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