Il Napoli di Sarri ci ha abituati a sovvertire tanti pronostici. Andiamo a giocarcela con la nostra cazzimma, poi si vedrà
Sono un eterno ottimista
Sarò un eterno ottimista ma queste vigilie in apprensione proprio non le capisco. Fosse la prima volta, in questa stagione. E siamo partiti con la paura delle «piccole», come il Verona, poi delle nostre «bestie nere», l’Atalanta. E poi le due trasferte romane e la pausa della Nazionale. E ogni volta abbiamo superato tutti questi ostacoli bene.
I lamenti partenopei
Non è che adesso questa apprensione, i lamenti partenopei, dobbiamo portarcela dietro ad ogni vigilia di partita. Non ci siamo ragazzi. Siete partiti sbagliando l’atteggiamento mentale. Non siamo noi che dobbiamo lamentarci, piangere, disperarci prima della partita per poi tirare il sospiro di sollievo e dire «assafa’ anche sta vota…».
Quest’anno noi partiamo vincenti. Sono gli altri che devono provare a cambiare il destino che è già segnato.
La cazzimma
È vero a Manchester dobbiamo aspettarci il peggio. Sono i migliori. C’è Guardiola. Tutto vero. Però loro non hanno quello che abbiamo noi. È quell’”additivo” in più si chiama cazzimma. Esatto. Cazzimma. È come se i nostri magnifici avessero scommesso palle e pallucce sull’annata super. E che dunque devono sempre vincere. A prescindere. E poi basta con sta storia che a noi la Champion ci fa schifo, e che siamo solo concentrati sul campionato.
Io non ci credo. Saremmo dei masochisti. A noi piacciono sia il campionato che la Champions. E giocheremo sempre per vincere. La cazzimma non ci abbandonerà neppure a Manchester. E noi saremo lì a tifare sempre per il nostro Napoli.
