ilNapolista

Apara purtie’, il grido di battaglia di Ghoulam davanti a uno stralunato Sacchi

La partita vista dall’Arrigo che in tribuna avrebbe voluto godersi 90 minuti di bel Napoli e invece si è ritrovato la giocata di Ghoulam

Apara purtie’, il grido di battaglia di Ghoulam davanti a uno stralunato Sacchi
Ghoulam

Il mio Spal – Napoli 2-3

~ Il secondo tempo con la Lazio aveva restituito lo smalto e la brillantezza che nel corso di questo inizio campionato il Napoli aveva un po’ smarrito.

~ Nonostante ciò, Arrigo Sacchi, salvo in poche occasioni, aveva sempre contribuito ad ingrassare il bottino dei complimenti. “La squadra che propone il miglior gioco”; “è sempre bello veder esibirsi il Napoli”, “credo che sia la più europea tra le italiane”, “il calcio degli azzurri è il più divertente”.

Sacchi tutto contento di vedere il Napoli di Sarri

~ Ecco, io ho immaginato Sacchi che venerdì notte avrà avuto difficoltà a prender sonno per l’emozione di aver recuperato un biglietto grazie al cognato del nipote della suocera di Mussi, che li stampa in una tabaccheria nel centro di Ferrara. L’ho immaginato alle 5 del mattino, dopo aver chiuso finalmente gli occhi, quando avrà sognato i tagli di Calle, legati ai movimenti ossessivi del suo Colombo, o i tempi di gioco di Ghoulam, ricordando il suo Bubu Evani, o il 433 di Sarri che è si è tramutato in 422 solo per onorare la sua presenza allo stadio. L’ho immaginato euforico all’indomani perché finalmente potrà assistere dal vivo il gioco spumeggiante e veloce del suo pupillo Sarri.

~ E il Napoli invece che fa al cospetto del buon Arrigo? Gioca la più brutta partita della nuova stagione.

~ A differenza delle altre gare, non è bastato l’episodio o il tirar la testa fuori dal sacco dopo l’ennesima rimonta per ammirare le geometrie e il moto armonico degli 11 in campo.

~ Stavolta no. Su un campo infame, ci sono voluti nervi, sudore, un po’ di culo e la classica battaglia di cuore e fango fino all’ultimo secondo. Roba che ad Arrigo fa venire l’orchite.

~ Immagino la sua delusione. La noia e la foschia ferrarese gli avrà indolenzito le sinapsi mentre discutendo con il cugino del fratello della nuora di Apolloni si sarà detto: ma Maurisie poteva dirmelo che avrebbe fatto giocare Makksimovis e Diawerè. Poteva avvertirmi che Màrtens non era in condissione e che oggi Sielinski avrebbe dovuto portare i secchi. Già a Mediaset mi impongono di vedere partite di merda per poi commentarle e io oggi volevo le diagonali e lo champagne, non Insigne che rincorre il tersino. Se avessi saputo, me ne sarei stato a casa con i Guerin Sportivo dell’88 e i VHS dei fuorigioco chiamati da Baresi oppure sarei andato alla festa di compleanno del pronipote della figliastra dello sio di Benarrive.

~ Come dargli torto? Lui che è tifoso del bel gioco?

Il più brutto primo tempo

Il primo tempo è stato brutto. Forse il più brutto degli ultimi brutti primi tempi.

Con la Lazio si poteva pensare che gli avversari avessero giocato meglio di noi. Forse anche con l’Atalanta è capitato. Così come con lo Shakhtar. Bologna è stata più sulla falsariga di ieri, ma con la Spal, nella prima frazione, è proprio mancato il solito Napoli.

~ Ritmo lento, passaggi sbagliati, movimenti stanchi, alcuni giocatori svogliati. Addirittura Insigne si è fatto ammonire per simulazione. Sarà il primo da quando esiste il Var. Gli spallini hanno condotto un’onesta partita difensiva, ma si è avuta l’impressione che non abbiano faticato più di tanto per contenere i nostri avanti. Si è avuta la sensazione che sia stato il Napoli ad agevolare il loro compito.

~ Difatti Gomis è stato impegnato più dai compagni per alcuni retropassaggi azzardati che dai nostri tiri telefonati.

~ E posso pensare che l’ex CT della nazionale abbia avuto un sussulto quando Schiattarella ha potuto impattare indisturbato da fuori area per il vantaggio spallino.

“Ma quando accorciano sul tiratore? Persino Filippo Galli lo ha imparato a fare”.

~ Da salvare, nel primo tempo, solo l’immediata reazione che ha portato al bel gol di sinistro di Insigne. Ma prima e dopo, credo che vedendo giocatori fermi, scivolate, qualche sfondamento e Mora della Spal, avrà pensato più a Castrogiovanni e ad una partita di rugby.

Magari entrasse Massaro

~ Poco male. “Il Napoli di questi ultimi tempi, nelle riprese, si trasforma. E se non ci riesce subito propriamente con il gioco, basta una scintilla e la squadra ritorna ad essere una macchina perfetta. Magari entrasse anche Massaro…”

~ Per quasi mezz’ora, il canovaccio invece non è cambiato. A Ferrara, il Napoli ha continuato a giocare il primo tempo anche nel secondo. Una percussione di Ghoulam e due di tiri di Diawara e Zielinski in luoghi non precisati sono le uniche azioni che ho annotato a parte le sostituzioni e un infortunio del difensore Felipe.

~ L’improvviso lampo nel buio di Calle imbeccato da un lungo e preciso traversone di Ghoulam, ha ridestato un po’ tutti e di certo, sfregandosi le mani, Sacchi avrà pensato che almeno 20 minuti di circo avrebbe potuto goderseli, dimenticando per un attimo le babbucce e la foto del cigno di Utrecht sul comodino. Io invece ho cominciato a guardare l’orologio.

~ Sarri ha tirato fuori un Mertens impalpabile e ha ridisegnato il solito schema con AratRog a centrocampo.

~ Pochi istanti e il croato, per non smentirci, ha abbattuto l’avversario poco fuori dall’area. Sulla punizione hanno sbagliato tutti. I difensori in barriera che non si sono attivati per liberare la visuale al portiere e Reina che è rimasto pietrificato mentre il pallone è andato ad insaccarsi proprio sul suo palo.

“Nemmeno Pazzagli lo avrebbe preso sto gol?” avrà pensato il mago di Fusignano.

~ Per 5 minuti ho bestemmiato tutti e la speranza di riacciuffarla piano piano mi ha abbandonato. “Senza Mertens, senza i tiri dalla distanza di Zielinski o di Hamsik, con Insigne che lentamente si è spento, con Calle stremato, Milik che proprio la sensazione del risolutore non l’ha data e un centrocampo di fabbri, ora come ora, chi potrebbe essere in grado di tirare fuori il coniglio dal cilindro?” ho mestamente pensato.

Apara purtie’

~ Proprio mentre mi ponevo questo quesito impossibile, ecco che il più impensabile degli attori in scena ha deciso di vestire i panni del protagonista.

~ Ghoulam ha ricevuto il pallone a centrocampo e con una progressione devastante se n’è fottuto del giro palla, del tiki taka e del solito appoggio ad Insigne. Se n’è fregato degli schemi, dell’orchite di Sacchi e del nostro urlo “fermati, addò cazz vaaaaai?” È andato dritto verso la porta e, dopo aver saltato un paio di avversari, ha deciso di convergere sul suo lato debole. Di destro ha disegnato una curva perfetta nell’angolino per il più classico degli “apara, purtiè”, regalandoci di fatto una vittoria che ormai sembrava sfuggita.

~ Arrigo, leggermente ringalluzzito, ha chiesto: chi ha segnato? Virdis?

~ Milik avrebbe potuto chiuderla, invece, dopo l’errore sotto porta, con uno strano movimento della gamba a centrocampo, si è accasciato a terra facendoci temere il peggio.

~ In 10 uomini abbiamo finito tra sofferenze e occhi continuamente alle lancette.

~ Di buono ci prendiamo il risultato e questa nuova capacità di rimontare: la squadra non si deprime se non riesce a imporre il proprio gioco, ma con pazienza e riuscendo a soffrire trae il meglio, seppur tutto sembri perduto. Dove non arriva il circo della squadra, ci arriva il colpo del singolo.

~ Di negativo, Reina e sicuramente l’infortunio di Milik che aprirà dibattiti insostenibili sul mercato di gennaio, Zapata, Pavoletti, Gabbiaridi e gli svincolati.

~ Del fatto che il Napoli non abbia fornito un bel gioco e che Sacchi non si sia divertito, io ne sono solo contento: sei vittorie su sei, media di quasi 4 gol a partita e testa della classifica. Immaginiamo per un attimo quando tutti saranno al 100% e si tornerà a dare spettacolo…

Apara, purtiè.

Forza Napoli Sempre

ilnapolista © riproduzione riservata