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Le tensioni della Roma, dopo un’estate rischiosa come il mercato di Monchi

Le rivoluzioni del diesse spagnolo e di Di Francesco non sono ancora complete, ma l’intero ambiente Roma pare faccia una grande fatica a metabolizzarle.

Le tensioni della Roma, dopo un’estate rischiosa come il mercato di Monchi

Le parole di Di Francesco

«Le partite non si preparano ore prima, ma giorni prima. Lo devo far capire ai ragazzi, il problema è nella testa, negli atteggiamenti. Come ci si allena, poi si gioca. Farò delle valutazioni nelle sedi opportune». Parla Eusebio Di Francesco, dichiarazioni raccolte dalla Gazzetta e pubblicate sul giornale in edicola questa mattina. Sapete come la pensiamo su Monchi, sulla sua rivoluzione di mercato (e di concetti, e di idee) e sulle critiche (preventive) ricevute dai tifosi giallorossi. Ora, però, alcuni nodi cominciano a venire al pettine. Quello di Di Francesco, come si legge sopra, che non dipende dal mercato. Il fatto che la squadra titolare sia ancora incompleta, perché Mahrez è rimasto a Leicester, per il momento, e quindi la Roma non ha ancora sostituito Salah.

E poi ci sono i risultati, non brillantissimi e con il tonfo finale contro il Celta Vigo. Un 4-1 netto, per i galiziani, che non può che far scattare un minimo campanello d’allarme. Lo scrive anche la Gazzetta, che racconta i problemi secondo tre chiavi di lettura: mentalità, adattabilità e mentalità. Il nuovo gioco pensato da Di Francesco pare fatica a fare breccia nelle attitudini calcistiche degli uomini che furono di Spalletti, a cominciare da De Rossi, Manolas, Perotti, Dzeko. E poi c’è questo problema dell’atteggiamento mentale che ritorna sempre, ciclicamente, nelle dichiarazioni del tecnico giallorosso: «A Vigo l’approccio alla gara è stato sbagliato, mi sembra un paradosso. La scorsa stagione qui non si andava neanche in ritiro prima di una gara, adesso siamo stati cinque giorni insieme in Spagna».

Mercato

Eppoi, al solito, il mercato. Non è solo una questione del “nuovo Salah” (Defrel non pare adatto all’eredità dell’egiziano), ma anche della mancanza di un centrale difensivo affidabile accanto a Manolas (10 gol incassati contro Psg, Juventus, Tottenham, Siviglia e Celta) e della situazione clinica di Karsdorp, che potrebbe aver bisogno di un altro intervento al ginocchio (anche se la Roma smentisce) e quindi potrebbe essere costretto a rinviare il suo rientro addirittura ad ottobre.

Insomma, c’è tanto da capire/migliorare in un’estate complessa per il mondo-Roma, investito in contemporanea da due rivoluzioni belle rischiose. Quella di Monchi, quella di Di Francesco. Domenica l’esordio con l’Atalanta, un test subito bello complicato per una squadra che ancora cerca di capire cosa vuole e può diventare.

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