ilNapolista

Giuntoli, il ds di provincia che ha stupito Napoli

Una lunga serie di ottimi acquisti, cessioni sempre a un prezzo congruo. E una conoscenza del calcio europeo perfetta per la politica del Napoli.

Giuntoli, il ds di provincia che ha stupito Napoli

Quando l’anno scorso, a settembre, pubblicammo un elogio a Cristiano Giuntoli, molti tifosi ci invitarono alla calma. Era settembre, appunto, erano state giocate solo poche partite. Probabilmente, ci lasciammo accecare dallo splendido inizio di Milik e Zielinski, e allora azzardammo. Ecco, ora commentiamo ex-post: siamo stati riduttivi. Oggi, che è passato praticamente un anno, dobbiamo aggiornare quel pezzo iscrivendo all’elenco degli acquisti indovinati anche Diawara e Rog. Qualcuno aggiungerebbe a questo elenco anche Adam Ounas, ma lì siamo veramente all’esagerazione. Non l’abbiamo neanche visto, in campo, il talento ex Bordeaux. Non si può giudicare.

Certo, nell’ultima stagione qualcosa è andato “storto”. Nikola Maksimovic, ad esempio. Ne abbiamo parlato nella biografia stagionale del serbo, diciamo che siamo ancora indecisi sull’esito di quell’operazione. Finora non abbiamo fatto i salti di gioia, non potremmo con i 25 milioni spesi dal Napoli. Impiego e rendimento non sono stati all’altezza delle aspettative. È un’operazione al momento negativa. Idem, magari, per Pavoletti. Ma quella è un’altra storia, è la storia di un’urgenza di mercato che all’improvviso ha smesso di essere urgente. Perché Sarri ha individuato e indovinato Mertens come centravanti, e quindi Pavoletti è scivolato dietro nelle gerarchie. Poi è rientrato Milik, e quindi Pavoletti è finito ancora dietro. Non è stata colpa sua, o di Giuntoli.

Tanti meriti

Per il resto, Giuntoli ha sempre meritato voti alti in pagella. L’ultimo exploit è in uscita, l’abbiamo celebrato con un pezzo breve (ma molto letto e condiviso) sul Napolista: De Guzman all’Eintracht Francoforte, a un anno dalla scadenza, con un costo non pari a zero. Un’impresa assoluta, una magia di calciomercato.

Ora si parla di Duvan Zapata al Torino, per 20 milioni di euro. Un prezzo che certificherebbe una plusvalenza clamorosa per il Napoli che nel 2013 investì per lui circa 7 milioni di euro. Sta per incassarne il triplo, venti, per vendere un calciatore reduce da 19 gol in due stagioni. Per un calciatore che, secondo Trasnfermarkt, ha un valore di 8,5 milioni di euro. Insomma, un altro piccolo colpo di mercato, perché sotto i 20 non si scende (secondo i giornali). Idem per Gabbiadini e Inler, ad esempio, 17 e 7 milioni a Southampton e Leicester. Certo, da questo punto di vista Giuntoli è aiutato dalle condizioni patrimoniali di un club che non ha bisogno di cedere, che può decidere di tenere e non svendere i propri calciatori. Però, come dire: difficile trovare un direttore sportivo in grado di assicurare questo tipo di resa con due anni di lavoro. Allan, Hysaj, Reina, Valdifiori, Chiriches, Grassi, Regini, Zielinski, Giaccherini, Rog, Diawara, Maksimovic, Tonelli, Milik, Pavoletti. Più Leandrinho, Zerbin e Ounas. Una lunga serie di operazioni indovinate, qualche flop inevitabile. E una buonissima percentuale di successo, inficiata anche da dinamiche non riconducibili al mercato (ripensare a Pavoletti).

Il futuro

Il mercato a brevissimo termine è facile, per Giuntoli. Se, come pare, toccherà a De Laurentiis lavorare al contratto di Reina, il diesse ex Carpi e il suo staff hanno portato a termine Mario Rui e ora hanno il compito di piazzare i calciatori in uscita (Strinic e Giaccherini su tutti, per motivi di lista) e di chiudere con gli acquisti chirurgici che servono a questa squadra. Mario Rui, appunto, e poi Berenguer, un portiere di riserva. Magari un terzino destro in modo da avviare una concorrenza reale con Hysaj. Infine, il famoso Mister X “annunciato” da De Laurentiis. Ma la sensazione è che se ne parlerà in caso di accesso ai gironi di Champions.

Di Giuntoli abbiamo apprezzato competenza, lavoro dietro le quinte e un’insperata rete di contatti. De Guzman all’Eintracht Francoforte è un lavoro internazionale, esattamente come quello per Rog e Milik. Sintomi di una conoscenza profonda del calcio europeo, non inficiata da un’esperienza pregressa (con il Carpi) non propriamente vicina a dinamiche sovranazionali. Insomma, Giuntoli è stato finora eccellente in ogni parte del suo lavoro. Gli errori che ha commesso, ovviamente di concerto con la società, fanno parte del pacchetto-scommesse cui il Napoli deve necessariamente tendere per capacità di spesa e dimensione tecnica ed economica nell’allestimento dell’organico. Deve solo continuare così. Deve assolutamente continuare così.

ilnapolista © riproduzione riservata