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L’incredibile caso-Zaytsev: niente Europei a causa del suo fornitore di scarpe

La convocazione di Zaytsev è stata ritirata perché il marchio che produce le sue scarpe (sponsor personale) non è lo stesso della Nazionale italiana.

L’incredibile caso-Zaytsev: niente Europei a causa del suo fornitore di scarpe

Viva l’Italia

Sapete come la pensa Il Napolista. Non siamo anti-patriottici, anti-Italia a prescindere. Quando ci sono delle storture, però, vanno segnalate e raccontate e stigmatizzate. Oggi è diventato di dominio pubblico il caso di Ivan Zaytsev, il pallavolista che aveva fatto innamorare un po’ tutti durante gli ultimi Giochi Olimpici. Secondo il regolamento della Federvolley, un giocatore dell’Italia non può indossare scarpe di uno sponsor diverso da quello che ha l’accordo di fornitura tecnica con la Nazionale, che è Mizuno. Zaytsev è uno di questi. Ovviamente, ci viene da dire, dopo le splendide performance a Rio. Anzi, probabilmente era scandaloso se non avesse avuto un contratto di questo tipo prima dei Giochi. Ora, questo stesso contratto gli costerà il posto agli Europei. Anzi, Zaytsev ha già abbandonato il ritiro trentino di Cavalese (la nazionale prepara proprio l’Europeo) nonostante l’intervento del presidente del Coni Giovanni Malagò.

Proprio il numero uno dello sport italiano ha comunicato il ritiro della convocazione. Queste le sue parole: «La questione delle scarpe di Zaytsev non si è risolta. Mi dispiace, speravo e pensavo che le cose fossero sistemate. Ci avevo messo la faccia su richiesta della federazione visti i rapporti personali pensavo che fosse tutto risolto, non so cosa sia successo nelle ultime 48 ore. Non possiamo che rispettare questa decisione della Fipav anche se non può che dispiacermi, ma è diritto e dovere della federazione agire in questo senso. Ogni paese e ogni federazione hanno regole diverse».

Ecco, ci viene da sorridere che l’Italia del 2017 non abbia pensato a regolamentare in maniera diversa questa fattispecie. Un pallavolista non può giocare in nazionale se ha uno sponsor personale. Siamo molto, molto indietro. Proprio dal punto di vista culturale. Oggi abbiamo una conferma in più. Perché invece di essere contenti di una maggiore esposizione mediatica e pubblicitaria preferiamo rifiutarla preventivamente. Senza pensare alla perdita di valore tecnico. Complimenti.

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