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Sarri: «A questo Napoli non manca nulla, crescere tutti per avere qualche punto in più»

La conferenza stampa: «È normale uscire contro Real e Juventus. Il calcio è un gioco, non uno sport puro. Il sarrismo è una moda momentanea. Mi piacerebbe lavorare all’estero»

Sarri: «A questo Napoli non manca nulla, crescere tutti per avere qualche punto in più»

La conferenza stampa

Maurizio Sarri in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Udinese

Il calendario del prossimo anno e l’eventuale terzo posto

La statistica dice che i preliminari di Champions mettono in difficoltà le squadre italiane. Però c’è anche una logica climatica, giocare il 20 di agosto è già complicato. È inutile pensare di giocare ai primi di agosto, sarebbe un brutto spot per il nostro calcio. Non sarebbe il massimo per poter vendere il prodotto calcio a grandi livelli.

Le statistiche raccontano un ottimo Napoli, eppure il Napoli è terzo. Cosa non quadra?

Noi stiamo facendo benissimo, non ci manca assolutamente niente. Io ho preso una squadra che ha fatto 64 punti e ora ne facciamo 67 a sette giornate dalla fine. Abbiamo avuto un sacco di difficoltà eppure abbiamo fatto benissimo. Abbiamo vinto un girone di Champions, siamo usciti dall’Europa contro i campioni del mondo e dalla Coppa Italia contro la squadra che domina da sei anni il campionato, tra l’altro con episodi discutibili. Bisogna ricordarsi chi siamo e da dove veniamo.

L’Udinese vive un buon momento di forma

La Lazio nell’ultimo periodo era la squadra che ha fatto più punti, ora l’Udinese viene da un ottimo periodo. In Friuli c’è un grande allenatore, un buon organico, ha una buona solidità difensiva. Delneri è riuscito a far rendere questa squadra per le qualità che ha. Sarà una partita difficile, anche perché noi veniamo da una settimana in cui abbiamo speso tanto a livello di energie nervose.

Napoli e Roma nella corsa al secondo posto

Noi non dobbiamo sbagliare niente, loro hanno qualche punto in più. Quindi dobbiamo sperare in un loro passo falso.

Cosa piacerebbe vincere a Sarri

A me, come mentalità, piacciono le competizioni lunghe e piene. L’incidenza dell’episodio su una partita a eliminazione diretta è più alta rispetto a quella di un torneo di dieci mesi.

Napoli come contropotere tecnico e di idee

Il Napoli ha la sua filosofia, ma non per questo dobbiamo andare in contrapposizione ad altri club. Noi giochiamo a modo nostro, la storia del calcio ci ha detto che si vince in tanti modi. Questo è un gioco, non uno sport puro. Sono convinto che si possa far bene seguendo la nostra filosofia. Se hai dieci milioni in banca sei ricco, se ne spendi dodici finisci male. Noi stiamo facendo un percorso seguendo il nostro modo di giocare.

La pensione di Sarri dopo uno scudetto

A me piacerebbe un’esperienza all’estero.

Il futuro di questo gruppo

Dipende da quanto possono crescere i giovani che abbiamo. Da quanto possono crescere lo staff, la società, l’ambiente. Dobbiamo migliorare tutti per fare di più. Quando parlo di ambiente parlo di tutto quello che succede anche fuori dal campo. Tutte queste dinamiche possono portare qualche punto in più in classifica, la stragrande maggioranza si costruisce in campo ma anche la crescita di tutte le componenti può portare ad aumentare il rendimento.

Sacchismo, Guardiolismo, Sarrismo

Non mi fa nessun effetto particolare. Penso sia una moda momentanea, ci sono allenatori che all’improvviso vanno al centro dell’attenzione. Per me Sacchi ha stravolto completamente il modo di pensare calcio. Guardiola, poi, ci ha messo dentro un modo di giocare spettacolare accoppiato a tante vittorie. Noi non ci possiamo paragonare a genti e progetti di questo livello.

Il Milan che cambia

In certe cose posso essere anacronistico, a me piacciono le storie di sentimento rispetto a quelle di marketing. Sapere che dietro una squadra c’è una famiglia innamorata è un surplus. Era un calcio diverso rispetto a quello di oggi, a quello che succede oggi in Europa. Può essere un bene dal punto di vista economico, non credo lo sia dal punto di vista emotivo.

La famiglia De Laurentiis

Dipende cosa si chiede a questa famiglia. Se gli si chiede un miliardo di euro l’anno, diventa impossibile. De Laurentiis ha preso il Napoli in Serie C e l’ha portato in Europa. Qualcosa di buono è stato fatto, poi io sono il primo a dire che questo popolo avrebbe bisogno anche di vincere. Ho la presunzione e sento la bellezza del fatto che il lavoro possa bastare. Lasciami la poesia di pensare che sia possibile.

Il rammarico di non essere ai quarti di Champions o la soddisfazione per i complimenti ricevuti

Se noi andiamo a un altro tipo di sorteggio, siamo la sorpresa della Champions. Il discorso di prima sull’incidenza degli episodi nelle competizioni a eliminazione diretta. Fa parte di una certa normalità pensare di poter andar fuori contro Real Madrid e Juventus.

Diawara e Jorginho

Caratteristiche e condizione momentanea sono decisivo. Se vai a giocare una partita in cui c’è bisogno di interdizione e fisicità, penso a Diawara. Se ho bisogno di palleggi, penso a Jorginho. Abbiamo due vertici affidabili e con caratteristiche un po’ diverse, per noi è importante. Avere questa possibilità di variare è determinante.

Insigne, un girone dopo

La partita di Udine all’andata ci fece uscire da un momento complicato, corrispondente al mese successivo all’infortunio di Milik. Abbiamo trovato soluzioni alternative, abbiamo ripreso un ritmo molto simile a quello di Juve e Roma. In questa squadra ci sono sette-otto calciatori che sono simboli di questo ciclo. Ed è importante che restino tutti.

Zapata

Parliamo di un calciatore forte, che crea problematiche al suo avversario. Nella nostra squadra potrebbe essere un’alternativa, ma ha chiesto la cessione proprio per evitare di essere un’alternativa. Zapata è estremamente pericoloso, da tenere lontano dall’area di rigore.

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